Signor Sacchi Ma davvero lei crede a ciò che a scritto relativamente al film Beckett? Io sono letteralmente esterrefatto nel leggere la sua recensione. A partire dall’inguardabile recitazione del protagonista, goffo sia nei panni dell’ innamorato sia nei panni del ricercato . Stucchevoli ai limiti dell’imbarazzo per lo spettatore le scene in cui la coppia amoreggia nella parte iniziale del film . Ancor meno credibile il suo percorso che culmina con l’inverosimile ricerca e ritrovamento dell’assassino. Il contesto sociale viene descritto in modo stereotipato, scontato e superficiale (crisi economica, regime con comportamenti autoritari, antiamericanismo di fondo) . Non c’è traccia di inventiva, non un guizzo di fantasia. Un film certo di cui non è possibile andare fieri , ne’ tantomeno scomodare la solita tradizione italiana che, fortunatamente, ha ben altro spessore. Le confesso anche il motivo del mio disappunto. Lei utilizza una terminologia ed un lessico che denotano dimestichezza con l’ambito cinematografico, magari e’ un critico professionista : non riesco proprio a credere che la sua recensione sia sincera, ovvero che risponda all’opinione di una persona che di cinema ne capisce.
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