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Il film è un'appassionata denuncia di una relazionalità distruttiva che si esplica nei riguardi della natura, accentuando patologie ambientali-ecologiche, e delle relazioni interpersonali e sociali, accentuando patologie e prevaricazioni all’interno di contesti familiari e socio-culturali-economici, fino a giustificare forme di sopruso perpetrate da poteri forti troppe volte nascosti. È importante oggi saper denunciare, anche con il crudo linguaggio utilizzato in alcune parti del film, ciò che non funziona e che contrasta fortemente con i valori positivi presenti certamente dovunque, in misura maggioritaria, ma che rischiano di subire la legge iniqua della prepotenza. In questa prospettiva, questo film – sapientemente diretto - non riguarda soltanto un contesto locale, quello pugliese-tarantino, ma evidenzia in modo lampante tematiche e sfide che trasversalmente riguardano la nostra società, il nostro mondo.
Perciò è mia opinione che il film sia profondamente formativo, dato che – nella prospettiva dell’educazione alla cittadinanza responsabile – è necessario denunciare l’illecito e proporre valori positivi-alternativi. Lo utilizzerò certamente in progetti educativi-formativi che coordino in ambito universitario e non solo. Il film è una appassionata denuncia di una relazionalità distruttiva che si esplica nei riguardi della natura, accentuando patologie ambientali-ecologiche, e delle relazioni interper
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