felicity
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lunedì 15 febbraio 2021
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superficiale celebrazione di un mito americano
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Un amico straordinario conduce lo spettatore nel dramma di un inespressivo Matthew Rhys mettendolo a confronto con la vita apparentemente equilibrata di Fred Rogers ovvero Tom Hanks che condivide con il personaggio che interpreta la stessa fama.
L’attore statunitense è uno dei più amati e venerati dal pubblico che spesso si ritrova nelle sue storie, che in lui vede “uno di famiglia”: accogliente, adorabile e naturalmente talentuoso.
In Un amico straordinario, però, non riesce a brillare come sempre, bloccato in una perenne espressione allegra che comunica poco. Una performance in parte vanificata da una regia estenuante, didascalica e mancante di un approfondimento psicologico.
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Un amico straordinario conduce lo spettatore nel dramma di un inespressivo Matthew Rhys mettendolo a confronto con la vita apparentemente equilibrata di Fred Rogers ovvero Tom Hanks che condivide con il personaggio che interpreta la stessa fama.
L’attore statunitense è uno dei più amati e venerati dal pubblico che spesso si ritrova nelle sue storie, che in lui vede “uno di famiglia”: accogliente, adorabile e naturalmente talentuoso.
In Un amico straordinario, però, non riesce a brillare come sempre, bloccato in una perenne espressione allegra che comunica poco. Una performance in parte vanificata da una regia estenuante, didascalica e mancante di un approfondimento psicologico.
Sappiamo tutto del protagonista, tormentato e problematico, ma del suo “amico straordinario” rimane una superficiale conoscenza.
Tra il reale e il sogno, tra immagini della città ricostruita con lego e pupazzetti in puro stile Mister Rogers’ Neighborhood e infinite e poco accattivanti disquisizioni sulla vita, la famiglia, il perdono, il film appare come un’occasione mancata di raccontare onestamente un rapporto di amicizia tra due uomini agli antipodi.
Uno non solo presentatore tv vincitore di diversi Emmy ma anche un pastore protestante, l’altro il classico “giornalista star” sempre pronto a giudicare superficialmente.
L’atteggiamento da esaltato di Rogers, che invade letteralmente la vita di Lloyd, poteva essere un ottimo spunto per rivelare anche i normali difetti, le debolezze, i conflitti interiori di un personaggio che viene rappresentato come un santo, come lo definisce la stessa moglie nel film.
Renderlo vero. Ma i film, come la storia, purtroppo, non si fanno con i se e con i ma.
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enzo70
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lunedì 26 luglio 2021
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elogio della gentilezza
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La gentilezza è un’arte. Ma per Lloyd Vogel, un giornalista cinico e sprezzante, l’incarico di intervistare Mister Nogers’ Neighborhood proprio non va giù. Infatti, il suo interlocutore è un giornalista che conduce un programma per l’infanzia improntato al più classico buonismo. L’impressione per il reporter d’assalto è di dover accettare una serie di banalità che hanno l’unica finalità di rendere il conduttore un piacente cialtrone. Ma l’incontro, all’inizio aspro, apre la strada ad un rapporto di vera amicizia, in cui si apre un vero ballo dei sentimenti. I dolori di Vogel, le difficoltà della vita, le incomprensioni con il padre diventano un vissuto dell’uomo che viene man mano declinato da Mister Rogers come un’opportunità di vita.
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La gentilezza è un’arte. Ma per Lloyd Vogel, un giornalista cinico e sprezzante, l’incarico di intervistare Mister Nogers’ Neighborhood proprio non va giù. Infatti, il suo interlocutore è un giornalista che conduce un programma per l’infanzia improntato al più classico buonismo. L’impressione per il reporter d’assalto è di dover accettare una serie di banalità che hanno l’unica finalità di rendere il conduttore un piacente cialtrone. Ma l’incontro, all’inizio aspro, apre la strada ad un rapporto di vera amicizia, in cui si apre un vero ballo dei sentimenti. I dolori di Vogel, le difficoltà della vita, le incomprensioni con il padre diventano un vissuto dell’uomo che viene man mano declinato da Mister Rogers come un’opportunità di vita. E Lloyd supera i pregiudizi e riesce a comprendere che la gentilezza può essere un valore vero che trova la sua origine nell’umanità, che apprezza nel conduttore. Un film intimistico in cui, manco a dirlo, si esalta un’eccezionale interpretazione di Tom Hanks che induce a riflettere sul senso della vita e dell’umanità. Consigliatissimo.
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