stramonio70
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martedì 26 giugno 2018
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horror da vietare ai "maggiori" di 14 anni
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Partiamo subito dicendo che il film non è altro che una banalissima scopiazzatura di "Final destination" (2000), l'idea di fondo è la stessa ci hanno solo aggiunto qualche variante. In quella pellicola la morte in persona perseguitava un gruppo di teenagers, rei di essersi salvati da un incidente aereo, facendoli morire nei modi più assurdi. Qui invece abbiamo sempre il solito gruppo di ventenni perseguitati stavolta da una non ben identificata entità demoniaca che li sfida a giocare ad obbligo o verità. Se loro mentono o si rifiutano di eseguire l'ordine l'entità trova il modo di farli fuori. Inutile dire che i ragazzi faranno tutte le scelte sbagliate possibili pur di farsi ammazzare (se questo film fosse uscito prima di "Scary movie" lo avrebbero fatto a pezzi parodiandolo di brutto!) La mancanza di originalità però poteva essere un difetto trascurabile se almeno il film avesse altri pregi invece niente: sceneggiatura ripetitiva, dialoghi mediocri, attori uno peggio dell'altro a cominciare dall'imbambolatissima e inespressiva protagonista (Lucy Hale n.
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Partiamo subito dicendo che il film non è altro che una banalissima scopiazzatura di "Final destination" (2000), l'idea di fondo è la stessa ci hanno solo aggiunto qualche variante. In quella pellicola la morte in persona perseguitava un gruppo di teenagers, rei di essersi salvati da un incidente aereo, facendoli morire nei modi più assurdi. Qui invece abbiamo sempre il solito gruppo di ventenni perseguitati stavolta da una non ben identificata entità demoniaca che li sfida a giocare ad obbligo o verità. Se loro mentono o si rifiutano di eseguire l'ordine l'entità trova il modo di farli fuori. Inutile dire che i ragazzi faranno tutte le scelte sbagliate possibili pur di farsi ammazzare (se questo film fosse uscito prima di "Scary movie" lo avrebbero fatto a pezzi parodiandolo di brutto!) La mancanza di originalità però poteva essere un difetto trascurabile se almeno il film avesse altri pregi invece niente: sceneggiatura ripetitiva, dialoghi mediocri, attori uno peggio dell'altro a cominciare dall'imbambolatissima e inespressiva protagonista (Lucy Hale n.d.r.). Il finale poi è da chiedere il rimborso del biglietto. In definitiva un film per ragazzini delle medie. Se avete più di 14 anni lasciate perdere...
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udiego
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giovedì 19 luglio 2018
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obbligo o verità
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Jeff Wadlow, già regista di Kick Ass 2 ed altri discreti lavori, porta al cinema una storia dalle tinte horror con il principale obiettivo di far fare qualche sobbalzo sulla poltrona allo spettatore, raccontandoci anche le storie dei vari personaggi, mettendo a nudo i loro segreti e portandoli a superare le loro difficoltà. Il tutto condito da quell’adrenalina che in un film del genere non deve mai mancare.
La sensazione nel vedere il film però, è quella che il regista si sia preoccupato troppo di confezionare un prodotto che vada a colpire esclusivamente un target di pubblico: tutto ruota attorno a questi ragazzi ed ogni cosa è costruita per suscitare curiosità ed interesse nei confronti dei soli teenager.
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Jeff Wadlow, già regista di Kick Ass 2 ed altri discreti lavori, porta al cinema una storia dalle tinte horror con il principale obiettivo di far fare qualche sobbalzo sulla poltrona allo spettatore, raccontandoci anche le storie dei vari personaggi, mettendo a nudo i loro segreti e portandoli a superare le loro difficoltà. Il tutto condito da quell’adrenalina che in un film del genere non deve mai mancare.
La sensazione nel vedere il film però, è quella che il regista si sia preoccupato troppo di confezionare un prodotto che vada a colpire esclusivamente un target di pubblico: tutto ruota attorno a questi ragazzi ed ogni cosa è costruita per suscitare curiosità ed interesse nei confronti dei soli teenager. Dal punto di vista visivo il film non spinge mai sull’acceleratore, preoccupandosi di evitare ogni tipo di divieto che potesse ridurre la fetta di pubblico a cui rivolgersi e anche da quello narrativo lo script è strutturato più per prendere la strada della telenovela adolescenziale, che per altro.
I personaggi sono costruiti in modo semplice e del tutto stereotipati rispetto ai tempi moderni, dal ragazzo gay che non riesce a fare coming out con il padre poliziotto, alla bella biondina con un ragazzo fantastico che in realtà è innamorato della sua migliore amica. Tutti nascondono verità che possono ferire l’altro, ma in realtà nessun personaggio è approfondito o caratterizzato in modo complesso e interessante. Lo sviluppo della vicenda è strutturato mantenendo i classici clichè di un film del genere, proponendoci schemi già visti e rivisti in altre opere di questo tipo, vedi la saga di “Final Destination”.
“Obbligo o Verità” è un lavoro strutturato per un pubblico che si approccia per le prime volte al mondo del cinema in generale. Certo, per attirare l’attenzione del pubblico più giovane qualche sobbalzo sulla poltrona condito da intrecci amorosi tra amici può bastare, ma sinceramente ci si aspettava qualcosa di più da una casa di produzione che del genere horror a basso budget ha fatto uno stile di vita, producendo lavori come “Scappa” o “Split. Dopotutto ognuno di noi, nel corso della propria vita, almeno per una volta si è trovato a dover effettuare una scelta, e voi cosa avreste deciso: “Obbligo o Verità”?
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elgatoloco
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venerdì 3 maggio 2019
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fanno sempre scherzi stupidi...
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Si potrebbe inziare così, con una citazione turr'altro che dotta ma simpatica"Fanno sempre scherzi stupidi"(Pippo Franco)una recensione di"Truh or Dare"(2018, jeff Wadlow, ma il soggetto è di Michael Reisz), dove in realtà prevalgono due pulsioni fondamentali: quella autodistruttiva.. da"cupio dissolvi", legata comunque all'istinto freudiano di morte, distruttivo(rivolto agli altri) e al tempo stesso autodisttuttivo e quella dellla"coazione a ripetere"(coactio repetundi)che crea una miscela, appunto, mortale, dove non si svala nulla e nessuno/a, in uno scherzo.gioco propoosto da alcuni/e studenti/studentesse universitari/e USA, sul gioco"Obbligo o verità?"che crea una situazione spaventosa, essendo legata a un vizio d'origine, per la colpa legata alla menzogna di uno studente.
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Si potrebbe inziare così, con una citazione turr'altro che dotta ma simpatica"Fanno sempre scherzi stupidi"(Pippo Franco)una recensione di"Truh or Dare"(2018, jeff Wadlow, ma il soggetto è di Michael Reisz), dove in realtà prevalgono due pulsioni fondamentali: quella autodistruttiva.. da"cupio dissolvi", legata comunque all'istinto freudiano di morte, distruttivo(rivolto agli altri) e al tempo stesso autodisttuttivo e quella dellla"coazione a ripetere"(coactio repetundi)che crea una miscela, appunto, mortale, dove non si svala nulla e nessuno/a, in uno scherzo.gioco propoosto da alcuni/e studenti/studentesse universitari/e USA, sul gioco"Obbligo o verità?"che crea una situazione spaventosa, essendo legata a un vizio d'origine, per la colpa legata alla menzogna di uno studente... Dimostrazione di come il cinema yankee sappia imbastire un terribile jeu au massacre a partire da un semplice gioco, tutto sommato adatto più all'età infantile che a quella di giovani adulti, come quelli in camop nella situazione....E ci vuole fantasia, creatività, capacità di combinare situazioni diverse, non da poco, per arrivare a concepire un film simile, in deifnitiva abbastnza lontano dalle"solite situazioni horror", con tanto di vampiri, case"infestate", zombes etc... Certo, volendo, c'è la monaca messicana che dà"fuoco alle polveri"prima del reale inizio del gioco presente nel film, c'è la successione possibile che darà la stura(forse, anzzi probabilmente)a un number two.... ma... La partenza è comunque ben diversa. Interpreti sempre adeguati(e, anzi bravi/e. El Gato
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