Tonno spiaggiato

Tonno spiaggiato è un'enclave assoluta nel panorama cinematografico italiano. Divertente, disorientante, surreale, parte con gli stereotipi più vieti della commedia all'italiana ma, proprio quando lo spettatore si “accomoda” su quella chiave di lettura, li fa a pezzi per poi ricomporli in un mosaico stralunato e divertente. I livelli di lettura sono molti, così come le citazioni. Si va dai cartoni animati (I Simpson, Rick e Morty, I Griffin) al cinema muto (il volo dalla finestra è preso di peso da Buster Keaton); dai western alla Sergio Leone (strepitoso il duello delle sedie che dondolano tra la vecchia e padre Gesù) al cinema colto (Luis Buňuel su tutti).  Tra risate e paradossi c'è addirittura spazio per scene toccanti come quella in cui il miglior amico del protagonista (Niccolò Senni) si leva gli orecchini della madre - che ha sempre indossato dalla morte di lei - e li depone sulla sua tomba.  La regia è elegante e molto efficace, sono ottime anche la colonna sonora e la fotografia. Frank Matano, infine, recita se stesso con naturalezza mentre ci si chiede come sia stato possibile che il Cinema italiano abbia aspettato che la straordinaria Lucia Guzzardi compisse 91 anni per affidarle un ruolo da protagonista.  Ma non si può chiudere questa nota senza citare Marcello Cesena (titolare dell'ISIS, un'agenzia che realizza apparizioni) nella irresistibile interpretazione italoamericana di un falso Padre Pio.