Un film delicato, intimo, che vive esclusivamente di (micro)azioni racchiuse nelle tracce di un sentimento sempre latente e lacerante. L'ultima travolgente danza della Kyoto Animation pre-attentato
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Il cinema di Naoko Yamada sembra sempre viaggiare su una soglia liminale, a metà strada tra l'enfatizzazione del sentimento e la sua definitiva soppressione. I suoi personaggi vivono costantemente in uno stato marginale, lungo il confine di un'emotività abbozzata, ma intensa, eternamente (pro)tesa verso un esplosione che forse non arriverà mai. Un andamento tipico di un certo cinema giovanile nipponico (di derivazione shojo, manga per ragazze) che parte dalle strutture di K-ON! - The Movie (2011) e La forma della voce (2016) per arrivare a trovare nelle immagini di Liz e l'uccellino azzurro la sua più alta ed estatica sintesi formale. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (4550 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 18 giugno 2022