elgatoloco
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martedì 30 marzo 2021
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interessante, ben realizzato tecnicamente
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"THe Bible"(registi vari, ideazione di ROma Downey e Mark Burnett, 2013)narra, a grandi linee la storia dell'Antico Testamento(meglio diremmo"Antiche Sctitture")da Abraham in poi, passando per la storia dell'Arca di Noé(con un breve cenno al Genesi), arrivando al sacrificio di Isaak, per fortuna risparmiato, non senza accennare a Sodoma e Gomorra, città "maledette", dando un certo peso a Lot(ma tralasciando la vicenda incestuosa, necesssitata, a lui relativa, da parte delle figlie"Le figlie di Lotto ne usorno con il padre"-Machiavelli) per arrivare a Moishe, con la vicenda della liberazione del popolo ebraico dall'Egitto, dopo la scoperta che Moishe fa della sua origine non egizia.
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"THe Bible"(registi vari, ideazione di ROma Downey e Mark Burnett, 2013)narra, a grandi linee la storia dell'Antico Testamento(meglio diremmo"Antiche Sctitture")da Abraham in poi, passando per la storia dell'Arca di Noé(con un breve cenno al Genesi), arrivando al sacrificio di Isaak, per fortuna risparmiato, non senza accennare a Sodoma e Gomorra, città "maledette", dando un certo peso a Lot(ma tralasciando la vicenda incestuosa, necesssitata, a lui relativa, da parte delle figlie"Le figlie di Lotto ne usorno con il padre"-Machiavelli) per arrivare a Moishe, con la vicenda della liberazione del popolo ebraico dall'Egitto, dopo la scoperta che Moishe fa della sua origine non egizia. In questa prima parte di"THe Bible", relativa appunto alle vicende di storia sacra racchiuse in quello che convenzionalmente/e tradizionalmente chiamiamo "ANtico Testamento"o meglio nei libri rleativi, percorsi a volo d'uccello(finora almeno mancano i Profeti, molta parte die libri storici, I libri dei Re, I Giudici e altro ancora)., è decisamente al passo con i tempi, dato che tecnicamente le soluzione , realizzate con l'appprto informatico riescono molto bene(notevolissime le pur brevi squenze relative alla creazione dle mondo e dell'uomoi, id est Genesi, ma ancora di più quelle relative al Mar Rosso, che lascia passare notoriamente il popolo ebraico, bloccando invece gli Egizi inseguitori...), in un'ottica decisamente di fede e di sostanziale continuità tra AT(Antico Testamento)e NT, dove il primo viene cristianmente inteso come prefigurazione del Secondo. dove la storia della salvezza sarebbe una sola, ma con la sostanziale novità dell'avvento del Messia, certo sempre atteso, e il cui avvento viene continutamente preannunciato, in una chiave che certo è cristiana e non condivisa, per esempio, dalla lettura biblica che propongono i rabbini(dove il Messia è identitifcato con Cristo). Intepreti di indubbia"possanza"interpretativa e recitativa come Gary Oliver nel ruolo di Abraham. . Will Houston come Moishe, Joe Forte come il giovane liberatore, Josephine Butler come Sarah e altri/e, sempre interpretti capaci di sostenere degnatamente i ruoli loro assegnati. Nel segno della recprocità dei diritti,(si era, tra l'altro, in epoca obamiana) uno dei tre angeli che si presentano a Abrahm è afroamericnao-. El Gato
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martedì 6 aprile 2021
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sempre nel segno della storia biblica
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"The Bible"(miniserie TV, di registi vari, ideazione Roma Downe e Mark Burnett, 2013)prosegue con la figura di Sansone(per il politically correct di colore), ben reso dall'inteprete, peraltro senza la conclusione con la frase"Muoisa Sansone con tutti i Filistei), con la figura di Samuel, il profeta che non può e in primis non vuole essere re, con i re accettati di mal genio(in effetti nella Bibbia mai un invito alla monarchia, dato che re è solo Jahwe, Dio), con le figure di Saul e poi di David, dove entrambi, in maniera differente, uno cedendo alla sacra auri fames dei soldati, l'altro al desiderio carnale, "trallignano"....Sempre grande attenzione alla spettacolarità, dove guerre, tormente, punizioni divine e altro viene abbondamente caticato di segni, dove la modernissima tecnologia viene profusa con molta attenzione e con notevole competenza, ma l'attenzione vera è e rimane per quel fil rouge soteriologico che pervade la storia, secondo la narrazione biblica, dove, al di là della debolezza umana, che tende alla corruzione e al peccato, rimane il digitus Dei che orienta e in modo"imprescrutabile"guida la storia.
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"The Bible"(miniserie TV, di registi vari, ideazione Roma Downe e Mark Burnett, 2013)prosegue con la figura di Sansone(per il politically correct di colore), ben reso dall'inteprete, peraltro senza la conclusione con la frase"Muoisa Sansone con tutti i Filistei), con la figura di Samuel, il profeta che non può e in primis non vuole essere re, con i re accettati di mal genio(in effetti nella Bibbia mai un invito alla monarchia, dato che re è solo Jahwe, Dio), con le figure di Saul e poi di David, dove entrambi, in maniera differente, uno cedendo alla sacra auri fames dei soldati, l'altro al desiderio carnale, "trallignano"....Sempre grande attenzione alla spettacolarità, dove guerre, tormente, punizioni divine e altro viene abbondamente caticato di segni, dove la modernissima tecnologia viene profusa con molta attenzione e con notevole competenza, ma l'attenzione vera è e rimane per quel fil rouge soteriologico che pervade la storia, secondo la narrazione biblica, dove, al di là della debolezza umana, che tende alla corruzione e al peccato, rimane il digitus Dei che orienta e in modo"imprescrutabile"guida la storia. In forma molderna, con mezzi tecnici impensabili qualche decennio fa, per non dire 6o o più anni fa, "THe Bible"cerca di fornire allo spettatore che non sia proprio molto abituato alla lettura delle Sacre Scritture, almeno una foruma di introduzione da un lato"credibile", dall'altro anche accattivante, il che, per la comuncicazione spettacolare, ha sempre un'importanza fondamentale. Particolarmente forte, il che negli USA è più facile, mentre sarebbe quasi impensabile in GB, la condanna della monarchia. Un motivo per ribadire che è solo Dio, nessun potere umano,, a poter guidare la storia. Interpreti decisamente in linea con una produzione di senso al tempo stesso"didattico-introduttiva"e dall'altra di"illustrazione", dove entrambe le dinensioni convergono assolutamente, senza peraltro lasciare spazio a possibili elementi accessori che possnao risultare"distoglienti"dall'accennato fil rouge della storia sacra. appunto. Rispetto a produzioni precedenti, la nostra attenzione è estremamente vigile(fatalmente, si può dire)nel cogliere sia analogie sia differenze, sempre considerando che,, in una prospettiva cristiana come quella degli autori, ma anche attenta al dialogo intererelgiosol l'Antico Testamento o meglio le Antiche Scritture vengono lette come prefirugrazione del Nuovo Testamento, ossia dei Vangeli . El Gato
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martedì 13 aprile 2021
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a grandi salti, completando il disegno
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"THe Bible"(2013,Roma Downey, Mark Burnett), nella parte che"traghetta"dall'Antico al Nuovo Testamento(per intenderci, alrrimenti il discorso sarebbe più complesso)propone le figure di Geremia, solo accennando, ma effiicacemente, alle"Geremiadi", proponendo poi la "detenzione" egiziana o meglio l'esodo forzato in Aegypto del poplo ebraico, con la figura carismatia di Daniele, che mostra a Nebukadnesar(Nabucodnosor)la grandezza del Dio ebraico, con l'arrivo poi di"CYrus", il"grande"di Persia, che con Daniele ha notoriamente un rapporto ancipite. Notevole importanza all'aspetto spettacolare, sempre, in questo kolossal TV biblico, con rilievo accordato al"Miracolo del fuoco"e poi, con Daniel gettato nella fossa dei leoni, al come riesce ad ammansire, con l'aiuto di Jahwe, i leoni stessi.
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"THe Bible"(2013,Roma Downey, Mark Burnett), nella parte che"traghetta"dall'Antico al Nuovo Testamento(per intenderci, alrrimenti il discorso sarebbe più complesso)propone le figure di Geremia, solo accennando, ma effiicacemente, alle"Geremiadi", proponendo poi la "detenzione" egiziana o meglio l'esodo forzato in Aegypto del poplo ebraico, con la figura carismatia di Daniele, che mostra a Nebukadnesar(Nabucodnosor)la grandezza del Dio ebraico, con l'arrivo poi di"CYrus", il"grande"di Persia, che con Daniele ha notoriamente un rapporto ancipite. Notevole importanza all'aspetto spettacolare, sempre, in questo kolossal TV biblico, con rilievo accordato al"Miracolo del fuoco"e poi, con Daniel gettato nella fossa dei leoni, al come riesce ad ammansire, con l'aiuto di Jahwe, i leoni stessi... Come precedentemente e in genere nel corso dlela realizzazione. si glissa su alcuni libri importanti della Bibbia per evidenziare quelli che sono considerati gli episodi più salienti ed importanti, cercando di catturare il pubblico con ciò che è particolamente spettacolare. UN appunto critico che credo non sia del tutto ozioso fare alla coppia di creatori della serie, Downey-Burnett, si glissa un po'troppo sulle figure femminili dlela Bibbia, dove invece insistere su Ester come su Judith credo avrebbe avuto un senso bene preciso. C'è poi l'incipit del Nuovo Testamento con un Erode"il Grande"(Sam Douglas come interprete)veramente"brutto e cattivo", anche un po'sporco all'inizio, una presentazione di Ponzio Pilato come personaggioo riprovevole(quando oggi sappiamo che da vari storici ed esegeti la sua figura viene invece rivalutata, anche alla luce di testimonianze extraevangeliche e in parte degli Apocrifi, come anche di reperti storici). Ma veniamo al"clou", la figura di Jesus Christòs:Intepretato da Diogo Morgado, attore portoghese che rende la figura del"Sotèr"in maniera diremmo così classica-tradizionale. Si glissa dapprima sui Magi, presenti, ma senza le offerte"epifaniche" di oro, incenso e mirra, con una scena della nascita dove le pecore sostituiscono il bue(l'asino c'è, ma in sede di viaggio), mentre la moltiplicazione dei pesci è"circoscritta"rispetto alla narrazione evangelica. Diremo cos^. una concentrazione "ellettica"di episodi si rende necessaria. El Gato
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martedì 20 aprile 2021
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arriva al clou "the bible"
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Ora "The Bible"(scritto da Roma Downey e Mark Burnett, diretto da vari registi, dove le fonti sono ovviamente testi biblici , apocrifi dell'Antico e del Nuovo Testamento, testi extrabiblici, con un vasto "comitato"di esperti), arriva, almeno per il mondo cristiano, al suo clou, con la predicazione di Gesù(huiòs tou theou ma anche tou anthropou, ossia figlio di Dio ma anche dlel'uomo, con tutte le querelles teologiche legate al problema)e la fase che precede il processo, propriamente detto, quello con Pilato, ossia arrivando alla fase precedente poi la Passione, la Morte e la Resurrezione. Senza troppo clamore spettacolare, la vicena delle omelie gesuane e dei miracoli viene proposta in modo non diremo"schivo"ma certo abbastanza semplice, appunto senza quella "carica"densa di qualche esagerazione che era tipico di certe agiografie cinematografiche di altri tempi, con una tensione comunque presente, che semmai si accosta, volendo citare un esempio televisivo risalente alla seconda metà degli anni 1970, al"Gesù di Nazareth"di Franco Zeffirelli.
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Ora "The Bible"(scritto da Roma Downey e Mark Burnett, diretto da vari registi, dove le fonti sono ovviamente testi biblici , apocrifi dell'Antico e del Nuovo Testamento, testi extrabiblici, con un vasto "comitato"di esperti), arriva, almeno per il mondo cristiano, al suo clou, con la predicazione di Gesù(huiòs tou theou ma anche tou anthropou, ossia figlio di Dio ma anche dlel'uomo, con tutte le querelles teologiche legate al problema)e la fase che precede il processo, propriamente detto, quello con Pilato, ossia arrivando alla fase precedente poi la Passione, la Morte e la Resurrezione. Senza troppo clamore spettacolare, la vicena delle omelie gesuane e dei miracoli viene proposta in modo non diremo"schivo"ma certo abbastanza semplice, appunto senza quella "carica"densa di qualche esagerazione che era tipico di certe agiografie cinematografiche di altri tempi, con una tensione comunque presente, che semmai si accosta, volendo citare un esempio televisivo risalente alla seconda metà degli anni 1970, al"Gesù di Nazareth"di Franco Zeffirelli. Si tralascia o meglio si narra espungendo qualche tratto(suicidio, per impiccagione)di Judas, si insiste in chiave empatica, diremmo additirttura a livello fisico sulla resurrezione di Lazzaro, complessivamente si ha l'impressione che gli autori vogliano ridarci un Jesuah certo"messiancio"ma anche umano(cfr.quanto detto sopra), con notevole attenzione alla predicazione e ai suoi esiti tra le masse israelite del tempo. Il Somm,o sacerdote Khaiphas viene presentato in modo complessivamente rispettoso, decisamente più critico il film appare verso l'invasore imperialista romano, dove anche la figura di Pilato(ultimamente discussa e problematizzata moltissimo dagli esegeti e dai teologi, non meno di quella di Giuda, per fare solo un esempio-ricordo che per alcuni Giuda è visto come personaggio determinantne nella soteriologia, i.e.storia della salvezza, dunque in chiave certo non solo negativa, anzi decisamente non negativa), come anche quella della moglie(che ha notevole importanza soprattutto nei Vangeli apocrifi)vine finora solo accennata-si tratteràid vedere la trattazione nell'ultima parte, appunto. Certo qui è solo accennata, appunto, Diogo Morgado, nella parte di Gesù, appare conivincente, senza quelle esibizioni"troppo caricate"cui abbiamo assistitto in altri film e telefilmi. El G ato
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martedì 27 aprile 2021
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particolare intensità
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Particolare intensità in quest'ultima parte di"THe Bible"(Downey e Burnett, i creatori del progetto, 2013)dove si ha, per i cristiani, il culmine della "Bibbia"stessa, quando il"filgio dell'uomo", sperimenta la morte e la resurreazione, offrendo un esempio di oblazione totale come anche, al tempo stesso, di vittoria sulla morte. Se Khaifa e i sommi sacerdori vengono presentati quali timidamente paurosi e supini al potere imperiale romano, se si accenna al sogno di Claudia, moglie di Pilato(che si trova in particolare nei Vangeli detti"apocrifi"), se Pilato stesso viene presentato come un carrierista fanatico, dunque sostanzialmente colpevole"per omissione"della morte di Gesù, non essendosi in alcun modo opposto alla volontà dei Sacerdoti di condannarlo a morte, la crocifissione di Cristo viene poi rappresentata con notevole"audacia"(quasi come, anhche se non proprio come in"THe Passion of Christ"di Mel Gibson,,2004), se si dà il giusto peso anche alla Pentecoste, dove il"Fovete linguis?Favete linguas"quale superamento del caos sopravvenuto alla Turris Babelica è, nell'economia narrativa della srie"The Bible"anche prodromica rispetto allla"Ad THe bible continue"(sempre diROma Downey e Mark Bunett, 2025)che mostra, attraverso la predicazione degli apostoli, come il messaggio cristiano(il"bando cristiano"avrebbe detto Ernesto Bonaiuti, grande storico del cristinesimo, ingiustamente condannato punito come"eretico"ai tempi di Pio XII )continui, appunto, anche odpo la morte del"Sotèr".
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Particolare intensità in quest'ultima parte di"THe Bible"(Downey e Burnett, i creatori del progetto, 2013)dove si ha, per i cristiani, il culmine della "Bibbia"stessa, quando il"filgio dell'uomo", sperimenta la morte e la resurreazione, offrendo un esempio di oblazione totale come anche, al tempo stesso, di vittoria sulla morte. Se Khaifa e i sommi sacerdori vengono presentati quali timidamente paurosi e supini al potere imperiale romano, se si accenna al sogno di Claudia, moglie di Pilato(che si trova in particolare nei Vangeli detti"apocrifi"), se Pilato stesso viene presentato come un carrierista fanatico, dunque sostanzialmente colpevole"per omissione"della morte di Gesù, non essendosi in alcun modo opposto alla volontà dei Sacerdoti di condannarlo a morte, la crocifissione di Cristo viene poi rappresentata con notevole"audacia"(quasi come, anhche se non proprio come in"THe Passion of Christ"di Mel Gibson,,2004), se si dà il giusto peso anche alla Pentecoste, dove il"Fovete linguis?Favete linguas"quale superamento del caos sopravvenuto alla Turris Babelica è, nell'economia narrativa della srie"The Bible"anche prodromica rispetto allla"Ad THe bible continue"(sempre diROma Downey e Mark Bunett, 2025)che mostra, attraverso la predicazione degli apostoli, come il messaggio cristiano(il"bando cristiano"avrebbe detto Ernesto Bonaiuti, grande storico del cristinesimo, ingiustamente condannato punito come"eretico"ai tempi di Pio XII )continui, appunto, anche odpo la morte del"Sotèr". Il protagonista Diogo Morgado rende con adeguata intensità il ruolo di Cristo, come vengono accentuate le parti di Maria la madre di Gesù, di Pietro, in parte di Giovanni, mentre si sarebbe potuto dare maggiore spazio"contrastivo"alla figua di Giuda, oggi giustamente rivalutato in chiave soteriologica da varie esegeti, mentre, ancora, ciò che risulta carente è la caratterizzazione del ruolo degli Zeloti(di cui quaisi certamente un esponente importante era Barabba, qui inece presnetato tradizionalmente come un mero criminale, ladro etc.)che erano i veri oppositori in chiave anche violenta dell0imperialismo romano. Ma sono questioni storico.filologiche, che in gran parte sfuggono al "grande pubblico", che pure, prima o poi, andrebbero sollevate. El Gato
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