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Un tema quello della guerra che ormai è quasi sempre relegato alla fantascienza di guerre più o meno stellari o di invasioni aliene, oppure alla storia passata, recente delle due guerre mondiali, o lontana nei secoli scorsi...ma della possibile terza guerra mondiale, una guerra atomica fatta con le nuove belle bombe “pulite" a basso fall-out o rilascio radioattivo, si parla poco, quasi si volesse esorcizzare la possibilità....
Certo una guerra di quelle che ogni giorno, con la militarizzazione in corso, con l'aumento costante di spese militari e di nuove armi, con il nuovo scontro di "guerra ibrida" può esserci sempre più vicina e possibile...
E naturalmente nessuno ne sa nulla, le "fake news", le informazioni filtrate, deformate, inventate o occultate a cui siamo abituati potrebbero improvvisamente cadere davanti ad una realtà tragica quanto improvvisa.
Nel film, assai realisticamente, non si parla di un futuro lontano, ma di qualcosa che potrebbe esserci molto vicino, solo pochi anni... Quando Peter Sellers girò nel 1964 il film di Kubrick "Il Dottor Stranamore..." tutti sapevano dei rischi che il mondo correva e tutti stavano con gli occhi puntati sull'argomento...ma oggi anche solo leggere un po' di geopolitica è roba da alienati complottisti... Oggi nessuno vuol vedere e come struzzi si nasconde la testa sotto la sabbia… quando vengono fuori dei fatti per noi sono incomprensibili, reagiamo dando del matto...
Quindi molto intelligente ed apprezzabile è questo film e chi lo ha voluto, e tra l'altro con una certa dose di preveggenza profetica perché il mondo nel 2012/3 era assai meno vicino alla guerra di quanto non lo sia adesso nel 2019. Nuovamente come decenni fa lo scontro fisico non parte, non si accende perché siamo tornati alla "deterrenza" cioè alla mutua reciproca distruzione, nello scontro bellico tra nord-America e Asia non ci sono ne vincitori ne vinti...ma nel frattempo ci sono mille scontri politici, economici, psicologici, sociali ed etici... la guerra ibrida. Tornando al film, la narrazione ben si adatta ai tempi attuali. Si dipinge una giovane di New York, Daisy, madre morta appena nata e padre che non c'è.. Daisy è una piccola donna, sola e abbandonata, nevrotica, isterica, senza affetti veri, tutta chiusa nel suo mondo fatto di voci imperiose costruite dentro di sé per non soccombere, una prigioniera piena di fobie che vuole stare nella sua gabbia chiusa e invisibile. Nessuno la può o la deve spezzare . Un profilo descritto benissimo e con introspezione dalla magnifica Saoirse Ronan... certo si tratta di pennellate date di fretta, non è un film russo (gli unici che tengono il passo e non cedono..) o un film europeo di qualche decennio fa, non c'è oggi la possibilità di prendere fiato e riflettere su quel che si vede e si mostra, come faceva Antonioni, o tanti del miglior cinema francese. Quindi pennellate, pittura impressionistica da macchiaioli...3 schizzi di colore e via…
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