Kung Fu Panda 2

Dopo il clamoroso, planetario successo del primo capitolo Dream Works ci riprova. Una tendenza vera e propria il cartoon dalle parti di Hollywood, che teme la produzione di progetti rischiosi puntando sul mercato (dall'incasso) sicuro dell'animazione. Po è ormai un Guerriero Dragone e insieme ai Cinque Cicloni deve difendere la Valle della Pace dalla minaccia di Lord Shen, un pavone bianco in esilio, tornato per conquistare la Cina e distruggere il kung fu e al quale Po è legato da un lontano quanto tragico evento. Il momento dei ricordi dell'infanzia del panda, quelli legati alla sua adozione sono particolarmente toccanti ed eleganti, sottolineati dalle superbe musiche della coppia Zimmer-Powell. La tecnica del 3D non è semplice sfoggio ma è sviluppata dalla Dream Works in maniera eccellente, tanto che le evoluzioni dei personaggi risultano assolutamente riuscite e spettacolari, con la terza dimensione a rappresentare un autentico valore aggiunto. Questo secondo capitolo rivela più o meno poeticamente le origini del suo protagonista, è dotato di un fotorealismo pazzesco con inquadrature impressionanti e un ritmo da film d'azione e avventura che ne palesano una tecnica al limite della perfezione già toccata dal primo episodio. La storia e la narrazione sono meno interessanti e avvincenti, con qualche attimo di noia, mentre Po apapre più maturo ma non esente da crisi non troppo sviluppate  e approfondite visto il target giovanile del cartone. Sempre ottimo invece il doppiaggio, che rappresenta  il vero Volo del panda. Tra gag comiche, sequenze action e momenti di tenerissima intimità shakerati a ritmo di kung fu continua la lotta e dopo le fatiche fisiche dell'originale si passa alla ricerca della pace interiore, grande arma vincente contro il male, che porterà il nostro tondeggiante eroe ad imboccare un percorso spirituale e di (ri)scoperta della propria identità e a fare i conti col perchè un panda sia figlio di un volatile.