Il rischio dei sequel è quello di fare paragoni con il precedente, paragoni che diventano quasi d'obbligo quando poi i film non convinvono del tutto come questo. Niente a che vedere con il primo infatti, nonostante il clichè sia lo stesso, nonostante diversi punti in comune e nonostante azione e velocità siano alte. Luke Goss non è Statham (e mai lo sarà aggiungo) non ne ha il carisma, il fascino e la faccia ma se la cava meno peggio del previsto, Rhames e Bean (che spreco!) sono i cattivi per eccellenza di Hollywood piacciono e fanno il loro con mestiere e poi Trejo, lo adoro, davvero l'uomo giusto al posto giusto enon me l'aspettavo. Insomma perde molto in originalità e scade spessissimo nel prevedibile.
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Il rischio dei sequel è quello di fare paragoni con il precedente, paragoni che diventano quasi d'obbligo quando poi i film non convinvono del tutto come questo. Niente a che vedere con il primo infatti, nonostante il clichè sia lo stesso, nonostante diversi punti in comune e nonostante azione e velocità siano alte. Luke Goss non è Statham (e mai lo sarà aggiungo) non ne ha il carisma, il fascino e la faccia ma se la cava meno peggio del previsto, Rhames e Bean (che spreco!) sono i cattivi per eccellenza di Hollywood piacciono e fanno il loro con mestiere e poi Trejo, lo adoro, davvero l'uomo giusto al posto giusto enon me l'aspettavo. Insomma perde molto in originalità e scade spessissimo nel prevedibile. Il colpo di scena arriva più avanti: quando si scopre che non si tratta di un sequel ma di un prequel, di come nasce il mito Frankenstein. Se possibile più violento e cruento del precedente, un gioco sadico nel solo interesse del dio denaro. Discreta idea riuscita non benissimo, nella seconda parte ingrana le marce più alte e si riscatta in parte. Ma ora bando alle ciance, allacciate la cintura e via per una nuova, sanguinosissima e dolorosissima carneficina!
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