Logorama

   
   
   

L'uomo e il ghepardo cieco Valutazione 4 stelle su cinque

di Fabrizio Cirnigliaro


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mercoledì 7 aprile 2010

Logorama è un corto d’animazione diretto dal collettivo francese di grafica e animazione H5 (François Alaux, Hervé de Crécy e Ludovic Houplain) che ha vinto l’Oscar nel 2010 nella categoria “Miglior Cortometraggio Animato”. Goodmorning Life, questo sono le parole cantate da Dean Martin all’inizio del film. La tipica canzone del classico film americano. Una melodia semplice, che resta facilmente impressa dopo il primo ascolto. Un’inquadratura panoramica dall’alto ci mostra una città che ricorda molto Los Angeles, anche se a volare non sono le solite farfalle, ma le più popolari MSN Butterfly , e a guidare il camion brandizzato Pringles è proprio la mascotte delle patatine prodotte dalla Procter e Gambles. Una città piena di cartelloni pubblicitari e di loghi delle grandi multinazionali. Gli abitanti sono le mascotte delle corporation, Esso, Michelin, Bic e il popolarissimo Ronald Mc Donald. Proprio quest’ultimo è ricercato dalla polizia per una rapina. Una volta avvistato dai tutori della legge (gli omini della Michelin un po’ più snelli nel nuovo millennio ) ha inizio un inseguimento che avrà delle conseguenze catastrofiche per la città e per il pianeta stesso. In Logorama sono presenti oltre 2500 loghi , nonostante il corto duri solamente 17 minuti. L’immagine di galassie che portano i nomi delle grandi corporation era stato già portato sul grande schermo da David Fincher in Fight Club, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk. In Logorama il regista presta la voce alla mascotte Pringles. Un cortometraggio che fa sorridere (Il Mastro Lindo con accento “gaio”), oltre che riflettere. L’immagine della città con una cosi invasiva presenza di marchi pubblicitari non è poi tanto distante dalla realtà di oggi. Loghi di corporation che stanno sconvolgendo l’equilibrio di un sistema che pare non reggere agli effetti causati dalla corsa sfrenata al consumismo. L’uomo sembra incapace di reagire, ferito, proprio come il ghepardo rinchiuso all’interno dello Zoo a cui fanno riferimento le mascotte Michelin in un dialogo del cortometraggio Spaesato in questo mondo che non è più il suo habitat naturale, probabilmente l’uomo di oggi non potrebbe sopravvivere senza i compromessi con le grandi corporation. Come dice Bibendum, riferendosi alla belva in cattività nel suo linguaggio colorito: “Un ghepardo cieco che sbatte contro gli alberi chiuso in uno zooè ancora più deprimente”

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