Halloween - The Beginning

Guardandolo con gli occhi di Marco Giusti sarebbe una piccola chicca dell'horror splatter con tutti i crismi del genere, mostro che si rialza, infanzia traumatica che riemerge, psichiatra di turno e sceriffo tonto che si accorge in ritardo della carneficina. Ma dovendo attribuire a qualsiasi horror che si rispetti una connotazione paurosa, questo scade clamorosamente in un prevedibile massacro da macelleria di provincia con la deleteria aggiunta della maschera glaciale del killer che lo robottizza troppo facendolo apparire un robocop programmato per uccidere anziché un mostro da temere. Con questo espediente, che fa volgere il tuttto verso sentieri trash, si nega allo spettatore una credibilità criminale estenuata anche nell'acme del mutismo, condizione esagerata per un serial killer pensante che ruba un camion e arriva fino alla più scontata cittadina di provincia. Insomma, quando si fa un horror bisognerebbe scegliere che strada prendere, far ridere, far paura, tenere in suspense? dei tre obiettivi ne riesce in parte soltanto il terzo , lasciando l'impressione di un B-movie artigianale poco ispirato. Assolutamente imperdibile è invece il cammeo di Richard Lynch, non lo rivedevo dagli anni 90 nel ruolo dell'irlandese ne "la signora in Giallo". Qui è il vecchio preside ammaccato che con la sua faccia carbonizzata rimane ancora una volta nella memoria.