Crank

Prendete un essere umano, mettetelo in condizioni rischiosissime ed ecco fatto un film come si deve. Peccato, aggiungerei con spirito nostalgico e dunque ripensando a certi lavori ormai "cultizzati" di ormai circa trent'anni. Ma cosa avviene? Viene prodotto un film del genere. Diciamo la verità, ci si compiace, a volte, di certi barocchismi che sfiorano il videoludico, di lunghi passaggi più adatti ad acerebratici video per ragazzi. Ma allora? COnveniamone, il linguaggio è ormai questo. Non ci piace? Ebbene, facciamo il possibile perchè poco si diffonda, ma non possiamo ignorarne gli effetti ormai radicalizzati nell'immaginario collettivo. Succede che la pretesa si alza in modo direttamente proporzionale agli effetti visivi ed inversamente al versante inventivo. Ma Crank ha qualcosa di speciale. Nulla di nuovo, è vero, ma tutto per bene. Il protagonista ci trascina per tutto il tempo del film (Notate: QUASI in tempo reale, come mezzogiorno di fuoco!) nella sua folle corsa, non si prende troppo sul serio neppure il personaggio. Dunque, il mio consiglio è: godetevelo, guardatelo anche più volte, da quanto è divertente. Ma, stavolta, ricordatelo. Crank sarà un piccolo cult, che unisce la gioia per gli occhi ad invenzioni non originalissime ma incisive. Dunque, complimenti.