Romance & Cigarettes

'Spaventami' dice James Gandolfini, marito fedifrago pentito e morente a Susan Sarandon, verso la fine del film. Ovvero 'fammi capire che posso perderti. Fammi ancora sentire vivo, mosso da desideri, passioni, paure'. E' un film d'amore e sesso, carne e parole 'Romance&Cigarettes', basato su uno schema antico come il mondo (lui-lei-l'altra) e giocato su una formula non nuova (vedi il delizioso 'Parole, parole, parole' di Alain Resnais) ma secondo l'occhio e l'orecchio, la cultura musicale e cinematografica di un americano di Brooklyn con radici italiane come John Turturro. Dal peplum a 'Grease', dalle domeniche in chiesa al rap, passando per Elvis e il musical. Chiave di lettura: i personaggi comunicano "con" le canzoni, parlano "come" le canzoni, "usano" i testi delle canzoni. Le visioni piu' sensuali, trascinanti, emozionanti del film sono proprio legate alla musica e alle coreografie e, non a caso, dopo la rissa con il vicino di casa, marito e moglie ritrovano un terreno su cui comunicare a partire da una canzone. E dalle parole che Gandolfini incide su un nastro e che la Sarandon riascolta dopo il funerale. Non e' un capolavoro, ha dei difetti (alcuni dialoghi, il doppiaggio...), delle pause e dei picchi ma, oltre a rivelarsi una spensierata galleria di attori in libera uscita (la Sarandon e Walken su tutti, la Winslet e' come baciata da un'irresistibile goffaggine) e' cinema che rimanda oltre lo schermo calore, voglia di giocare, recitare, esprimersi, godere, far godere. Merce non diffusissima soprattutto fra tanto ciarpame standardizzato che arriva da oltre oceano. Merita una visita.