Resident Evil: Apocalypse

Il film più demenziale mai visto quest'anno, ancora più comico di Terminator 3. Un continuo susseguirsi di incongruenze e luoghi comuni che non ti lasciano nemmeno il tempo di memorizzarli tutti per la doverosa successiva sputtanata generale con gli amici. Si parte da gente che si lancia con una corda rigida da un elicottero senza nemmeno spezzarsi la schiena, ai camion che vengono sparati dagli incroci senza alcun motivo, così, giusto per collidere con la camionetta che trasportava un personaggio principale, al gruppo di eroi che sfortunatamente in un film di zombie vengono messi a camminare in un cimitero (chissà perchè eh?), al mostro di Frankenstein equipaggiato col sistema operativo di Robocop a cui viene ordinato di cercare di finire le munizioni contro una vetrina nel più lungo tempo possibile, ad un enorme salone che in meno di dieci secondi viene saturato dal gas, fino ad una Jill Valentine che (nonostante non la si veda fumare per tutto il film) appare quando serve con una sigaretta accesa e quasi finita per poterla gettare nel suddetto salone, fino allo strepitoso quasi-finale con colpo di scena alla Scooby Doo e il finalone con Mila che esce tutta confusa dalla vasca e sembra quasi voler chiedere "multipass?" per poi trasformarsi in un incrocio fra Neo e uno dei telepati di Scanners. Immancabile in film di questo tipo la classica battuta: "voi salvatevi che quà ci penso io!". E, per concludere, il sistema ultramegadolby: indispensabile per un moderno film horror che basa tutta la sua capacità di spaventare sul rumore a 10000dB sparato quando meno te lo aspetti! Un vero capolavoro di comicità surreale involontaria! Il primo esempio di film veramente interattivo, dato che l'unico modo per goderselo è di avere una sala tutta per se e il darsi allo sputtanamento ad alta voce ed alle risate isteriche dall'inizio alla fine. E' un film che richiede la partecipazione attiva del pubblico ed assieme un test sul senso dell'umorismo e l'intelligenza delle persone. Incredibile constatare come nella sala ci fossero davvero persone che prendevano sul serio quello che stavano vedendo!