Lietta Tornabuoni
La Stampa
Prigionia e possessione amorosa. Tra due donne di Alberto Ferrari si rifà al romanzo Dio ne scampi dagli Orsenigo, pubblicato nel 1876 da Vittorio Imbriani, lo scrittore napoletano, nipote di Alessandro Poerio, tanto conservatore da creare un “Inno al cànape”, ossia all'impiccagione che egli invocava per tutti quelli che non fossero di destra. La trasposizione e le varianti cinematografiche non intaccano la sostanza della vicenda: il ritratto di un uomo fatuo, di un bell'ufficiale leggero e debole, vanesio, donnaiolo; e il ritratto d'una donna terribilmente forte che lo conquista, lo avvolge, lo incarcera, lo possiede con la violenza del suo amore, sfruttando il timore di lui delle brutte figure, aggravando col proprio dominio la personalità viziosa e irresponsabile di lui, celebrando la propria vittoria attraverso un figlio troppo simile al padre. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1798 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 21 Luglio 2001