Iperrealistica ed esasperata parodia dei generi avventuroso, western e sentimentale, giocata su scenografie fintissime e con colori pastello molto accesi e su un vero e proprio catalogo di tutti i luoghi comuni di quei generi (dalla differenza di estrazione sociale fra i due innamorati al duello finale alla pistola fra il buono e il cattivo, dalle continue ingiustizie e tradimenti subiti dall'eroe nobile e buono all'amore puro e disinteressato dell'eroina, dal flashback eziologico che mostra come nacque l'amore fra i due protagonisti alla riflessione finale di carattere filosofico-morale). Pur se tecnicamente ben fatta e con qualche idea figurativa riuscita, risulta essere una pellicola dal ritmo lento e noioso e che non coinvolge lo spettatore nemmeno nel gioco parodistico, rischiando molto spesso di essere, più che una riflessione sui generi cinematografici, una sorta di buffonata un po' grossolana.
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