A.I. Intelligenza artificiale |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O'Connor, Sam Robards, Jake Thomas.
continua»
Titolo originale A.I. Artificial Intelligence.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 146 min.
- USA 2001.
MYMONETRO
A.I. Intelligenza artificiale ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Astrarre!!
di neurophobosFeedback: |
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giovedì 22 febbraio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Salve a tutti! Premetto che non sono un critico cinematografico, pertanto esprimo questo giudizio ignorando completamente molti vostri pareri. Tuttavia, se mi posso permettere, mi sembra che contiate troppo sul fatto che questo film sia basato su storie più vecchie e di successo già consolidato. E' vero che strutturare una storia su un'altra già "collaudata" può portare più facilmente al successo. Ma, sempre secondo me, qui dovremmo astrarre tutti questi pensieri e considerare semplicemente la trama per quella che è, senza considerare fattori esterni come registi e fonti di "ispirazione". Guardando il film in quest'ottica nono si può rimanere indifferenti alla sofferenza di David, perchè pur sapendo che è un robot, noi lo vediamo come l'innocenza incarnata, poco importa se in Orga o Mecca: potrebbe essere nostro figlio, o noi stessi da piccoli. Immedesimandoci in lui, non credo sia possibile frenare le lacrime,pensando a quanto amore sa dimostrare in antitesi alla crudeltà del mondo che gli riserva solo sventure. La sua unica colpa è di essere Mecca, ma starsene per 2000 anni di fronte ad una statua convinto che possa aiutarlo a farsi amare, rischiare la morte, volere a tutti i costi la madre anche se sa che sarà felice con lei solo per un giorno (nulla in confronto a tutto il tempo che ha aspettato quel momento), anche se l'ha abbandonato, colpisce sempre, e tanto. Una prova che secondo me è veramente veritiera è che se si vedono le scene finali di questo film senza audio, il nodo alla gola viene lo stesso, e violento. La stessa cosa non accade assolutamente (parlo sempre per me, ovviamente) con altri film, come "Il gladiatore". Secondo me molto fa l'audio, e in quel film esso gioca ruolo determinante,come se il significato da solo non bastasse a far partecipe lo spettatore della disgrazia del protagonista. In AI invece è diverso, perchè nonostante sia, in teoria, a lieto fine, in realtà può essere considerato senza troppi problemi una tragedia, perchè un essere, pensante come un bambino (indipendentemente dalla struttura sottostante i suoi pensieri...) soffre per l'abbandono della madre. Questo è un significato che va oltre i predecessori. Secondo me qui sta la genialità di questo film, e per questo rimane dentro... Arrisentirci!
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