Jack Frost |
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Un film di Troy Miller.
Con Kelly Preston, Michael Keaton, Mark Addy, Joseph Cross
Commedia,
Ratings: Kids,
durata 95 min.
- USA 1998.
MYMONETRO
Jack Frost
valutazione media:
2,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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film piacevole, certo piegato a esigenze"pedagogicdi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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lunedì 25 ottobre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Jack Frost"(Troy Miller, sceneggiatura di Mark Steven Johnson, 1998)racconta di un incidente di macchina nel quale muore, in una tormenta di nveve, il musicista blues-rock Jack Frost , che per le vacanze di Natale, vuole tornare a casa rinunciando a un lucroso co ntratto di una casa discografica. "Ben presto", o meglio un anno dopo il fatto, il figlio dodicenne costruisce un pupazzo di neve(negli States o meglio nelle regioni climaticamente "molto natalizie"questo è un rituale vero e proprio), che ben presto inizia a parlare, dato che in esso si trova l'anima del defunto papà, il citato musicista. Ben presto, dopo un iniziale sconcerrto, il bambino si abitua alla situazione, riacquistando il rapporto con il padre, una volta bloccato dal fatto che questi era sempre impegnato in tournèes varie. Il padre-pupazzo di neve lo difende da chi lo deride, sototponendolo a una vera tortura(un compagno di scuola che non avevaa mai conosciuto il proprio padre), finché torna in cielo, dopo essersi accomitatato dall'adorata moglie e dal sempre adorato figlio. Certo, un film retorico.pedagogico(alla regia doveva esserci Sam Raimi, che poi aveva rinunciato alla direzione del film, per motivi non chiari), che esamina vari temi, legati alle grandi distanze negli stati degli USA, ai rituali degli stessi, al mondo della musica, a quanto definiamo"Stolkeraggio"etc. , ma in complesso il film è decisamente sopportabile, con qualche momnento anche"Poetico", volendo. Certo la situazione di fondo non è per nulla nuova, rimane il pesante condizionamento che fa in modo che tutto sia molto"velato"e"nascosto.idilliaco", che manchi il passaggio, anche traumatico, tra una dimensione e l'alta. Bravo Michael Keaton, brava Kalley Preston e naturalmente Joseph Cross, l'enfant prodige dell'epoca, oggi più che trentenne(trentacinquenne), in un film"ben confezionato", che lascia vari interrogativi, in quanto con la direzione di Raimi avrebbe certamente conosciuto sviluppi diversi. Ma era certo funzionale a un modello pedagogico e più ampiamente"politico", che in quegli anni di fine MIllennio si stava realizzando, senza riscuire a realizzarsi in pieno, anzi rimanendo "monco"proprio anche per quanto riguarda la soluzione dle problema"bullismo", dove recenti espisodi di cronaca dimostrano il non funzionamento del tutto. El Gato
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