luigi chierico
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sabato 12 marzo 2016
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morire a copenaghen
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Tra la Groenlandia e la Danimarca a Copaghen d’oggi, capitale con meno di 600.000 abitanti,si svolge l’intera storia di questo film che appassiona subito dalle prime impressionanti immagini. La vicenda prende spunto da un fatto accaduto 3 miliardi di anni fa e che viene spostata al 1859. Un esquimese è a pesca sui ghiacciai della Groenlandia quando i cani iniziano ad agitarsi, una luce,un bagliore illumina la montagna, una slavina scivola a valle travolgendo tutto,a nulla serve la folle corsa in slitta dell’esquimese. Un asteroide si è abbattuto in Groenlandia finendo sotto il ghiaccio e dal ghiaccio resta ricoperto. In questo contesto si innesta la intrigata vicenda che inizia con la morte del piccolo Jsaiah, un dolcissimo mite bambino dai grandi occhi, alla ricerca d’affetto, che diviene amico della giovane Smilla Jasperson, un ottima interpretazione di Julia Ormond all’epoca trentenne, esperta in glaciologia.
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Tra la Groenlandia e la Danimarca a Copaghen d’oggi, capitale con meno di 600.000 abitanti,si svolge l’intera storia di questo film che appassiona subito dalle prime impressionanti immagini. La vicenda prende spunto da un fatto accaduto 3 miliardi di anni fa e che viene spostata al 1859. Un esquimese è a pesca sui ghiacciai della Groenlandia quando i cani iniziano ad agitarsi, una luce,un bagliore illumina la montagna, una slavina scivola a valle travolgendo tutto,a nulla serve la folle corsa in slitta dell’esquimese. Un asteroide si è abbattuto in Groenlandia finendo sotto il ghiaccio e dal ghiaccio resta ricoperto. In questo contesto si innesta la intrigata vicenda che inizia con la morte del piccolo Jsaiah, un dolcissimo mite bambino dai grandi occhi, alla ricerca d’affetto, che diviene amico della giovane Smilla Jasperson, un ottima interpretazione di Julia Ormond all’epoca trentenne, esperta in glaciologia.
Il povero bambino orfano di padre e con una madre alcolizzata viene trovato sul selciato caduto dalla terrazza, in una pozza di sangue a tingere di rosso la bianca neve che ricopre la strada. Le autorità intervenute ed il medico che ne ha eseguito l’autopsia archiviano il caso.Incidente, caduta accidentale. Non sorriderà più alla vita. Per le conoscenze che Julia ha in materia di neve e ghiacciai e soprattutto dell’indole di Jsaiah, non crede che si sia trattato di un semplice infortunio, ma teme che ci possa essere stato un delitto,un omicidio premeditato. Le indagini condotte con scrupolo e coraggio della giovane,che vive sola nello stesso stabile del fanciullo, la inducono a non credere ad una disgrazia ma ad un delitto. Si apre così il giallo sulla neve e sui ghiacciai che porteranno a sciogliersi man mano che l’intrepida Smilla continuerà a portare avanti le sue indagini. Non la fermeranno la burocrazia, le minacce, le latenti e le palesi,i ghiacciai,il fuoco,i misteri che incombono sull’inspiegabile delitto. Dietro ogni delitto che l’autorità vuol coprire si nasconde sempre un grande interesse nazionale, politico o di potere.Le indagini sono rese sempre impossibili ed ostacolate (vedi per es.Fair game- Caccia alla spia con Naomi Watts e Sean Penn, film dal vero).Un ottimo film per trame,regia e fotografia.Bill August è molto abile nel non lasciare intravedere il finale che rimarrà incerto e misterioso sino alla fine.L’importanza per una scoperta scientifica,che sempre nasconde grandi interessi economici, non si ferma dinanzi alla morte e all’omicidio,la vita umana non ha valore, come non lo ha per quei potenti che mascherandosi dietro una ragion di stato inducono uomini,giovani,bambini e donne a diventare kamikaze, sacrificando la propria vita per immolarla, con centinaia di vite innocenti, all’altare del potere che si cela sotto il nome di un ideale: Patria o Religione. A facilitare il compito del regista di fare del“Il senso di Smilla per la neve” un ottimo film ci sono tanti bravi attori di spicco: Gabriel Byrne nella parte del vicino di casa, e non solo,di Smilla; Richard Harris che interpreta l’anziano Dr.Andreas Tork accompagnato dall’anziana,ma sempre in forma,Vanessa Redgrave nella parte della mistica Elsa Lubing; Robert Loggia nella parte del padre di Smilla.Un giallo con un solo morto, per il resto è un film d’azione e di suspense.Il film è finito ma l’asteroide con tutti i suoi misteri è ancora lì,in Groenlandia, in attesa che un’altra missione scientifica vada a tentare di svelare il mistero dell’universo.
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atticus
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lunedì 15 giugno 2009
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deludente
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Uno dei peggiori adattamenti da romanzo che mi sia mai capitato di vedere, insieme a La casa degli spiriti (fatalità, il regista è il medesimo...). Non c'è tratteggio psicologico e non c'è il thriller, resta un incomprensibile frullato di nevrosi psicanalitiche senza nerbo tra i ghiacci della danimarca. A dir poco sfiancante. Il libro è molto ma molto meglio.
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alessandra verdino
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domenica 25 maggio 2008
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smilla
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Candida e pura come la neve.
Dura, forte e solitaria come un universo di ghiaccio.
Da un bellissimo romanzo di Peter Hoegt, un film che é un inno alla forza d'animo di uno straordinario personaggio femminile: Smilla.
Una donna dura, ma solo in apparenza.
E' la sua corteccia, il suo scudo per difendersi dall'asprezza della vita.
In realtà, Smilla é profondamente dolce e femminile.
Ed é sola. Come, del resto, tutti i grandi.
Il rispetto per se stessi é la cosa più invidiata dalla società e ogni medaglia ha il suo rovescio.
In questo caso, é un'estrema solitudine, che si esprime in diffidenza verso gli altri.
L'unico amore della sua vita, ed é un amore materno, le viene a mancare.
Invece di scoraggiarsi, fa di questa mancanza il suo scopo: quello della ricerca della verità.
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Candida e pura come la neve.
Dura, forte e solitaria come un universo di ghiaccio.
Da un bellissimo romanzo di Peter Hoegt, un film che é un inno alla forza d'animo di uno straordinario personaggio femminile: Smilla.
Una donna dura, ma solo in apparenza.
E' la sua corteccia, il suo scudo per difendersi dall'asprezza della vita.
In realtà, Smilla é profondamente dolce e femminile.
Ed é sola. Come, del resto, tutti i grandi.
Il rispetto per se stessi é la cosa più invidiata dalla società e ogni medaglia ha il suo rovescio.
In questo caso, é un'estrema solitudine, che si esprime in diffidenza verso gli altri.
L'unico amore della sua vita, ed é un amore materno, le viene a mancare.
Invece di scoraggiarsi, fa di questa mancanza il suo scopo: quello della ricerca della verità.
Il libro straordinario da cui viene ricavato questo bel film ce la descrive forte e ribelle. Ma con un grandissimo rispetto verso gli altri.
Un'eroina sola davanti agli immensi spazi ghiacciati della sua Groenlandia.
Tentenna, cade, si rialza, ama, dispensa carezze, umanità e qualche sorriso.
L'estremo candore di una purezza incontaminata di vita e d'anima.
Ha il senso della neve perché lei stessa é la neve: soffice, bianca, ma che sa tramutarsi in un lastrone di ghiaccio quando le toccano quello che le é più caro: la sua innocenza riflessa negli occhi di un bambino.
Una donna moderna.
Capace di amare un uomo e di lottare per quello che crede giusto. Senza perdere il suo candore di bimba spaurita davanti alla dura realtà della vita.
Uno dei più bei personaggi femminili apparsi sullo schermo.
Una donna forte e fragile.
Soprattutto, una donna che si ama e che sa amare.
Scusate, non é poco.
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alexia
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giovedì 8 maggio 2008
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grande julia
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Questo film mi è piaciuto molto, intanto per la bravura di Julia Ormond, che ho trovato perfetta nella parte di Smilla e per le atmosfere "gelide" riprodotte assai bene dal regista; ciò che proprio non ho sopportatao è stata la presenza di Gabriel Byrne, brutto ed assolutamente improbabile nel ruolo dello spasimante della protagonista, con un altro al suo posto di certo il film ne avrebbe guadagnato!!!
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stefania
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domenica 25 marzo 2007
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come è duro vivere in danimarca
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Smilla è una giovane donna di origini groenlandesi che vive sola nella capitale danese.Nel suo stabile vivono anche famiglie povere come quella Esajas e i suoi genitori,sono inuit, eschimesi,e perciò disprezzati da tutti.Un giorno Smilla, esperta , scenziata ma donna infelice, scopre di amare il piccolo Esajas che riempie le sue giornate solitarie.Ma Esajas muore, cadendo dal tetto dello stabile e Smilla diventa il suo giustiziere.Aiutata dal padre medico, riesce a risalire ai fatti che hanno condotto alla morte del bambino e ai reali colpevoli.......Giallo nordico,che colpisce per la bravura di Julia Ormond,e per la regia asciutta ed essenziale,con una trama avvincente e memorabili scene d'azione.
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Smilla è una giovane donna di origini groenlandesi che vive sola nella capitale danese.Nel suo stabile vivono anche famiglie povere come quella Esajas e i suoi genitori,sono inuit, eschimesi,e perciò disprezzati da tutti.Un giorno Smilla, esperta , scenziata ma donna infelice, scopre di amare il piccolo Esajas che riempie le sue giornate solitarie.Ma Esajas muore, cadendo dal tetto dello stabile e Smilla diventa il suo giustiziere.Aiutata dal padre medico, riesce a risalire ai fatti che hanno condotto alla morte del bambino e ai reali colpevoli.......Giallo nordico,che colpisce per la bravura di Julia Ormond,e per la regia asciutta ed essenziale,con una trama avvincente e memorabili scene d'azione.
da vedere.
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