fedeleto
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giovedì 5 febbraio 2015
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il trucido lo sbirro e lenzi
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Il commissario Sarti fa evadere il monnezza per catturare un noto criminale che ha cambiato faccia e si chiama Bresciarelli, cosi da poter liberare una bambina rapita e bisognosa di cure urgenti.L'impresa riesce , ma il Monnezza in galera non ci torna.Lenzi (Milano odia, Napoli violenta) firma regia e sceneggiatura con Sacchetti e ne esce un film simpatico e d'azione condito ottimamente. L'accoppiata Milian-Cassinelli funziona ma il primo ovviamente è più mattatore e gli basta poco per rubare la scena, Monnezza del resto è un delinquente dal cuore buono e le battute mandano in estasi il pubblico, e la bravura di Milian si riconferma ancora una volta.Interessante l'inizio western , un chiaro messaggio di come i due generi siano simili e collegati.
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elgatoloco
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martedì 1 gennaio 2019
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milian prima volta come"er monnezza"
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In questo"Il trucido e lo sbirro"(Umberto Lenzi, 1976)Tomas Milian è ancora"Er Monnezza", un ladro che viene fatto evadere dal carcere per stanare pericolosi criminali e salvare, di conseguenza, una bambina che da questi criminali era stata rapita. Lenzi era, a differenza di Bruno Corbucci che lo dirigerà nei film della serie del brigadiere(e poi gradi successivi)Giraldi molto più incline al"poliziottesco"(versione più violenta del"noir"francese, volendo, comunque con una sua originalità ben riconoscibile)quindi Milian ha un grosso peso nel film, ma deve bilanciare la presenza del suo ruolo con quello del commissario(CLaudio Cassinelli, attore molto popolare all'epoca)e con Henry Silva, tipico personaggio del gangster-le scene di pura azione sono dominanti, il che toglieva un po'di spazio a Milian, che in seguito sarà, come Giraldi, una specie di "Monnezza"mai in dooppiopetto ma comunque, come ovvio, con una funzione diversa e dunque anche diversamente impegnato, per es.
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In questo"Il trucido e lo sbirro"(Umberto Lenzi, 1976)Tomas Milian è ancora"Er Monnezza", un ladro che viene fatto evadere dal carcere per stanare pericolosi criminali e salvare, di conseguenza, una bambina che da questi criminali era stata rapita. Lenzi era, a differenza di Bruno Corbucci che lo dirigerà nei film della serie del brigadiere(e poi gradi successivi)Giraldi molto più incline al"poliziottesco"(versione più violenta del"noir"francese, volendo, comunque con una sua originalità ben riconoscibile)quindi Milian ha un grosso peso nel film, ma deve bilanciare la presenza del suo ruolo con quello del commissario(CLaudio Cassinelli, attore molto popolare all'epoca)e con Henry Silva, tipico personaggio del gangster-le scene di pura azione sono dominanti, il che toglieva un po'di spazio a Milian, che in seguito sarà, come Giraldi, una specie di "Monnezza"mai in dooppiopetto ma comunque, come ovvio, con una funzione diversa e dunque anche diversamente impegnato, per es., in scene d'azione dal ritmo frenetico, tale da rasentare il grottesco, qui invece siamo, con la regia di Lenzi, ancora sul co^té"serio"o quasi e dunque gli inserti comico-grotteschi, con risvolti anche caricaturali ci sono, ma meno, rispetto ai successivi film diretti da Corbucci, intendendo Bruno, specialista nei film"giraldiani"di Milian... Altre due presenze notevoli: Nicoletta Machiavelli e Tano Cimarosa, soprattutto come caratterista, quest'ultimo... Anche a chi non sia interessato necessariamente alla ricostruzione della storia filmica Monnezza-Giraldi, il film è comunque da consigliare, dunque... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 26 luglio 2021
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invenzione de "er monnezza"
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Con "Il Trudico e lo sbirro"(Umberto Lenzi, soggetto di Dadano Sacchetti, sceneggiatura dello stesso con il regista Lenzi ed Elisa Briganti, 1976)nasce il personaggio de"Er Monnezza", reso da Tomas Milian, dopiiarto da Ferruccio Amendola in puro romanesco, efficacissimo. Qui il ladro"buono"(insomma, non proprio un angelo, ma complessivamente tale)viene inganggiato per catturare un pericoloso criminale che si è fatto cambiare i connotati per ovvio motivi, e, come secondo fine, per liberare una bambina rapita, che si trova in una confdizione fisica molto grave, nencessitando , tra l'altro di dialisi. L'"impres"riuscirà, con vari stratagemmi e nonostante molti ostacoli disseminati per"via".
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Con "Il Trudico e lo sbirro"(Umberto Lenzi, soggetto di Dadano Sacchetti, sceneggiatura dello stesso con il regista Lenzi ed Elisa Briganti, 1976)nasce il personaggio de"Er Monnezza", reso da Tomas Milian, dopiiarto da Ferruccio Amendola in puro romanesco, efficacissimo. Qui il ladro"buono"(insomma, non proprio un angelo, ma complessivamente tale)viene inganggiato per catturare un pericoloso criminale che si è fatto cambiare i connotati per ovvio motivi, e, come secondo fine, per liberare una bambina rapita, che si trova in una confdizione fisica molto grave, nencessitando , tra l'altro di dialisi. L'"impres"riuscirà, con vari stratagemmi e nonostante molti ostacoli disseminati per"via"... Scene d'azione effiaci, certo ad alto tasso di violenza(ma c'è e anche c'era decisamente di peggio, oltre a tutto in chiave assolutamente"gratuita", ossia senza alcuna finalità particoalre), ritmo ben calibrato, come sempre in Lenzi, che diriga film di guerra, d'azione varie e d'avventura("Zanna bianca"etc.)e anche questi"politioztteschi". C'è poi, appunto, l'invenzione de"Er Monnezza"che è un novum in qualche modo assoluto, non essendo nè Arsène Lupin(colto, raffinato, che ruba ma poi aiuta la polizia a scoprire trame altrimenti "incomprensibili")e nrppure Robin Hood, che notoriamente ruba ai ricchi per dare ai poveri... Er Monnezza, scalto ma certo non genilae, è Milian e rimane nel riocrdo come tale. Come commissario di polizia c'era Claudio Cassinalli, bravino senza particolari meriti, Henry Silva, da par suo, è il"vilain", il super.cativo, gli altri e le altre interpreti sono di livello medio.comunque sempre discreto. E c'era l'ivnenzione di un personaggio(che poi diverrà ispettore di polzia e di più...)particoalrissimo, decisamente qualcosa di nuovo, in una poroduzione media, definita"nazionalpopolare"(ma Gramsci si rivoltererebbe nella tomba per l'imprecisione di tale attribuzione e definizione scelta), quando oggi, invece, proprio in questo campo cinema e TV che vuole far cinema latitano, proponendo prodotti stantiii, decisamente incapaci di essere in qualche modo"nuovi", rimanendo a livello di notevoli pretese, regoarmente deluse/disattese, senza che vi sia un Tomas Milain a riabilitare il tutto. Sarà che si tende ad essere "laudatores temporis acti", ma è indubbio che invece qui vi fossero elementi poi persi "per strada"troppo facilmente, con notevole superficialità. El Gato
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