La prima notte di quiete

Di motivi per definire capolavoro questo film ce ne sono molti, però mi limito a sottolineare le sequenze della vita notturna e clandestina di Rimini: siamo agli inizi dei '70, ma Zurlini inquadra come un profeta le inquietudini e i vizi della provincia padana di decenni dopo. Infatti, se la tragicità dei personaggi li rende in qualche modo "senza tempo", le immagini e le situazioni (Gerardo che film a i suoi amplessi con Vanina...) appartengono, anche per una certa loro crudezza (la luce? la fotografia?), alla nostra contemporaneità (anche se cronologicamente quelli dovrebbero essere i tempi dei nostri genitori, se non dei nostri nonni)  . I vitelloni sono entrati nel XXI secolo... (con trent'anni di anticipo sui tempi reali). Ah, poi la Petrova e Delon sono di una bellezza sconvolgente...