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Quinto film dedicato al più celebre dei vampiri,e il quarto in cui recita Christopher Lee.Risultato discontinuo:l'idea di fare di Dracula un portatore di libertà contro la repressione bigotta e ipocriticamente moralista dell'epoca vittoriana(con i padri repressivi che passano le notti al bordello e cercano trasgressioni sempre più spinte)è allettante ed in linea con i tempi,così come il ritratto impietoso della famiglia,disgregata e colma di rimpianti.Ma escludendo il suggestivo prologo,la regia di Sasdy(pur di gran classe)non ha guizzi particolari e concede poco spazio a un vampiro assai poco carismatico,che quasi non parla e tratta le sue creature con parecchio sdegno(complice forse il fatto che Lee non era entusiasta di interpretare nuovamente il personaggio,sostituendo Bates su insistenza dei distributori americani delle Hammer e chiedendo un compenso molto alto).E il confronto finale è assai deludente.Per il cultori è sempre piacevole,ma non è tra i migliori.Non passa inosservata la 16enne Hayden,che avrà una breve ma intensa carriera nel genere,e nello stesso anno si farà notare in "La pelle di satana".Seguito da "Il marchio di Dracula".
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