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Dopo Viridiana, Bunuel torna sul tema del peccato tra le mura domestiche. Dell'amore che va contro i principi morali e il pudore. Lui, tra gli antesignani dello scandalo e del cinema fustigatore delle ipocrisie borghesi.
Qui racconda di Tristana, giovane e bella rimasta orfana anche della madre. La quale, oltre a lasciarle qualche oggetto di valore la affida a un signorotto locale. Il quale però è in decadenza e vive di quanto gli passa la sorella, vera ereditiera dei beni familiari. L'uomo però vorrebbe farle da padre e amante ma si accorge che la ragazza gli sfugge di mano giorno per giorno, fino a scappare con un pittore, per poi tornare malata. E incattivita.
Bellissima ma anche bravissima nel ruolo della storpia Catherine Deneuve.
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