E’ passato alla storia come il “peggior film di tutti i tempi” (per quanto i precedenti di Wood siano ancora, se è possibile, peggiori) e, di conseguenza, il suo autore è ricordato tutt’oggi come il “peggior regista di tutti i tempi”. Spezzando una lancia in suo favore, bisogna ammettere che nelle sale c’è passato di peggio e, se proprio questo film è stato così designato, la colpa è soprattutto dei ridicoli effetti speciali (fondali teatrali su cui si stagliano le ombre degli attori e le luci dei riflettori, coprimozzi trainati da fili di nylon spacciati per dischi volanti, una cripta evidentemente di cartapesta, un ampio sgabuzzino utilizzato come cabina di pilotaggio di un aereo). Probabilmente se nel 1994 Tim Burton non vi avesse dedicato un film con Johnny Depp, ben pochi tra quelli che a ormai cinquant’anni di distanza l’osannano come un cult ne conoscerebbero l’esistenza. Del resto, va detto anche che, se merita una qualifica del genere, è soltanto per la sua travagliata realizzazione, caratterizzata dallo spiccato amore per il cinema di Ed Wood che, pur di completarlo (oltre ai succitati specialissimi effetti), accettò di far battezzare tutto il suo cast dalla locale chiesa battista (che l’avrebbe finanziato con le offerte, a quanto pare) e mescolò il montato con il metraggio di un precedente progetto incompiuto sui vampiri per ammortizzare la morte prima della fine delle riprese del suo attore di punta, Bela Lugosi (la sua controfigura, che completò le riprese al suo posto, fu costretto a recitare coprendosi costantemente con la mantellina poiché non poteva vantare alcuna somiglianza con l’attore ungherese). Per il resto, è talmente insensato da non meritare nemmeno d’essere definito trash. La storia è piatta (molto al di sotto della media dei normali film di fantascienza di serie B) e contraddittoria (alieni che vengono continuamente definiti più evoluti dei terrestri, al punto da resuscitare i morti, saranno sconfitti da un poliziotto di provincia, un colonnello dell’esercito ed un pilota d’aerei civili armati di pistolette, mentre la loro super-tecnologica astronave scoppia nel cielo soltanto perché un piccolo macchinario aveva preso fuoco). Come se non bastasse, i dialoghi sono assurdi (ma non nel senso surreale del termine, il che talvolta, Bunuel et Lynch docent, è un bene). Per non parlare degli interpreti, tutti rigorosamente fuori parte: fondamentalmente si trattava di attori falliti (Vampira), mai decollati (Gregory Walcott) o sul viale del tramonto (meritava Bela Lugosi di dare l’addio al cinema con un film così?). E’ encomiabile l’inventiva di Wood e la capacità di fare di necessità virtù (e, sotto quest’aspetto, avrebbero da imparare da lui molti registi hollywoodiani odierni), ma resta da chiedersi: se non aveva fondi sufficienti... perché decidere di girare proprio un film di fantascienza? La risposta va cercata nel fatto che si tratti del peggior regista di tutti i tempi.
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