Siamo tutti assassini

E' un film di una tensione morale, di una drammaticità interiore che mostrano le geniali qualità di Andrè Cayatte, grande regista talvolta ingiustamente criticato sotto l'aspetto stilistico, ma in realtà un maestro della telecamera.Le sue inquadrature, i suoi primi piani immersi nel silenzio danno l'idea della tragicità e dell'umano dolore esistenziale dei suoi personaggi, attualissimi anche oggi, che si possono ben vedere nei personaggi medesimi, a cominciare da quello interpretato magistralmente da Marcel Mouloudji.Il cinema di Cayatte, ben più pregrante e consistente della sopravvalutata e spesso evanescente "nouvelle vague", è un cinema d'impegno, rivoluzionario, che condanna la società per le sue storture ed ingiustizie.Il suo interprete ideale sarebbe stato Gian Maria Volontè:peccato ci siano stati problemi temporali che hanno impedito questo "rendez vous" tra il grande maestro-avvocato francese ed il nostro genio-attore.