Robin Hood è sicuramente uno dei personaggi più volte rappresentati al cinema; la sua storia è stata proposta con numerose variazioni ed in varie salse. Questa pellicola prodotta dalla Disney si segnala per la fedeltà alla versione più classica dei racconti sul bandito della foresta di Sherwood, nonché anche per lo stile narrativo particolarmente edulcorato che rende il film adatto ad un pubblico di famiglie.
Oltre al protagonista, sono presenti tutti i personaggi più importanti della leggenda, a ciascuno dei quali viene riservato sufficiente spazio nella pellicola, che sebbene di durata notevolmente contenuta, riesce a condensare varie scene, grazie ad un ritmo piacevolmente sostenuto che assicura la buona riuscita dell’opera.
Il regista Ken Annakin rispetta l’iconografia classica del personaggio di Robin Hood che viene portato in scena con la classica divisa verde, il cappello a punta con piuma e la calzamaglia.
Differentemente dalle opere cinematografiche più recenti, Robin Hood non è un nobile per nascita, bensì è il figlio di un guardiacaccia; solo alla fine del film gli verrà conferito il titolo di Conte di Locksley, direttamente da Re Riccardo come premio per la sua fedeltà.
Il protagonista è ben interpretato da Richard Todd, che coerentemente con la cifra stilistica della pellicola sceglie una versione guascona ed al contempo candida del personaggio. Tra gli altri interpreti si deve citare un giovane Peter Finch, reso davvero irriconoscibile da una voluminosa chioma ed un folto pizzetto, che interpreta lo Sceriffo di Nottingham, antagonista principale della pellicola. Si segnalano poi James Robertson Justice e James Hayter che con la loro presenza scenica si mettono in evidenza grazie anche alle simpatiche prove offerte rispettivamente nei panni di Little John e Frate Tuck, di cui si ricordano le divertenti scene del primo incontro-scontro con Robin Hood, a cui fa seguito il loro “reclutamento” nella compagnia di fuorilegge. Si ricorda infine la performance molto convincente del poco noto Hubert Gregg nel ruolo del Principe Giovanni.
Azzeccata la scelta di prevedere il personaggio del menestrello che si esibisce con simpatiche ballate anche nella versione italiana; questo personaggio sarà riproposto nel film animato realizzato dalla stessa Disney circa venti anni dopo.
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