Guido Aristarco
Le spie è sopra tutto un film eccentrico, e per questa sua eccentricità, del resto non inedita, appare significativo e significante di tutta una tendenza che potremmo chiamare neoavanguardistica - in una accezione storica e limitativa; - tendenza che trova in Henri-Georges Clouzot l'esponente forse più consapevole e riflessivo. «Si tratta di vedere se il cinema è un'arte adulta», egli scrive; «se, accanto alla narrativa commerciale, si può esporre a un largo pubblico una concezione più personale dell'arte: un'arte cioè capace di rivaleggiare in intelligenza e significato con la letteratura». [...]
di Guido Aristarco, articolo completo (12321 caratteri spazi inclusi) su 1 febbraio 1958