Giuseppe Marotta
Ve l'avevo detto che a Pasolini, toglietegli la grinta (applicatissima eterogenea, simile agli orridi e buffi mascheroni del carnevale di Viareggio), toglietegli le parolacce (che su di lui hanno il fascino caprino degli staffieri sulle dame), toglietegli il gusto dell'imprecazione, della zuffa, e che gli resta? Bel ragionamento, si replicherà: togli questo e togli quello, s'intende che non solo a Pier Paolo, ma a chiunque resta ben poco. E invece no: a Pasolini tutti i sacrifici di atteggiamento e di linguaggio, che ridurrebbero sulla paglia, ciascuno a modo suo, Gadda e Moravia, lasciano il meglio, lasciano moltissimo. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (9417 caratteri spazi inclusi) su 1965