Alessandra Levantesi
La Stampa
Scrittore, fumettista, artista concettuale, il fiammingo Jan Bucquoy è un iconoclasta nato: tanto per dire, ha fondato un Museo della Mutanda, fatto collage che mostrano Baldovino e Fabiola come mamma li creò, pubblicato versioni sessuali di Lucky Luke e Tintin, esibito i deretano nudo e collezionato quattro processi per oltraggio al pudore. Tuttavia del film di esordio La vita sessuale dei Belgi a colpire non è tanto lo spirito sovversivo, quanto l’umoristica malinconia con cui il neo-regista (classe 1948) riepiloga i suoi primi ventotto anni: dalla nascita in una tetra cittadina fiamminga alla fuga nella capitale. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (1836 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 16 settembre 1995