Pietro Bianchi
Decapitato nel 1601, a soli trentaquattro anni, il conte di Essex resta il personaggio più patetico del regno di Elisabetta. Elisabetta aveva ereditato l'ingegno politico e i sensi sgretolati del padre Enrico VIII: aveva visto morire tanta gente in modo violento; lei stessa aveva superato rischi di ogni sorta. Eppure l'assassino legale di Essex le tolse il sonno per molto tempo. Essa capiva benissimo che se, formalmente, il fatuo Essex era colpevole, era pur chiaro che il Cecil e i suoi compari gli avevano teso una trappola. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (1809 caratteri spazi inclusi) su 2Gennaio 1949