Il film che è in questi giorni nelle sale italiane è stato al momento un notevole insucesso commerciale con un mediocre riscontro critico, ma a me è sembrato uno spettacolo non solo interessante ma anche più che buono.
La trama si svolge in un futuro apocalittico (circa il 3100) dopo che una guerra ha distrutto gran parte dell'umanità e sconvolto i continenti. Nella "grande terra" (Inghilterra e Europa) sopravvivono le così dette "città trazioniste" sono città mobili, la più grande è l'immensa Londra, in cui la filosofia è il "darvinismo urbano" un rigido sistema di classi in cui gli evoluti sono la classe dirigente e quelli considerati meno evoluti la "bassa forza", è una città predatrice che vive catturando e predando le altre città mobili e vivendo delle risorse che riesce a rapinare. Il nemico sono gli stazionisti che vivono in Asia al riparo di un 'immensa muraglia che vivono pacificamente delle risorse della terra. Londra è diretta da Valentine (Hugo Weawing, Re Elrond ne Il Signore degli anelli), un ingegnere che sotto un apparente equilibrio vuole creare un futuro di conquiste e di guerra. In questo quadro si situano le vicende di Tom (Robert Sheehan un attore irlandese alle prime armi) che lavora al Museo della Città come storico e di Hester (Hera Hilmar attrice islandese più nota in TV) che vuole uccidere Valentine per vendicare la morte della madre, non racconto la trama ma il finale sarà positivo, ovviamente ci sono numerosi altri personaggi. La regia è di Christian Rivers (Oscar per gli effetti speciali per King Kong) alla sua prima regia, storyboard di Peter Jackson che è coproduttore e cosceneggiatore oltre che pare abbia diretto alcune scene di guerra. Jackson è non solo il regista del Signore degli anelli ma un tolkienano, che ha letto e riletto fin da bambino la trilogia di Tolkien e le sue opere, come si evidenzia nella versione integrale in cui appaiono stralci di altre opere di Tolkien. Nel film alcune scene riecheggiano il film di Jackson ad esempio l'arringa alla guerra di Valentine (ricordate l'appello di Saruman alla guerra contro gli uomini?) o il mondo degli stazionisti che appare come la Contea solo con Hobbit più alti che vogliono vivere in pace e per i quali la guerra è solo l'extrema ratio, sono presenti alcuni temi di Tolkien: come l'avversione per le macchine e l'industrializzazione. Ci sono anche reminiscenze di Star Wars, come la battaglia finale presa dall'attacco dei ribelli contro la "morte nera". Il film ha difetti: la mediocrità della recitazione, l'inesperienza del regista, che si nota nell'affannarsi delle scene. .Peraltro la trama appare originale, interessante non solo per l'idea delle città mobili ma anche l'accenno al darwinismo visto come un rigido razzismo accettato per amore della scienza, gli effetti speciali sono poi eccellenti, il film dura due ore, ma non c'é un momento in cui cali l'interesse e lo spettatore non sia coinvolto dalle scene. In conclusione un buon spettacolo.
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