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Nulla è cambiato dal primo film, i soliti (ig)noti hanno ricominciato la loro vita sempre a raccattare qualche soldo in giro: Capannelle continua a fare il mangia e fuggi nei ristoranti, Peppe da boxer mancato continua a lavorare in cantiere, Ferribotte sorveglia la sorella e la protegge dai baci di Mario che purtroppo non ha i soldi per poterla sposare. Neanche a volerlo la loro ordinarietà viene improvvisamente stravolta dal “milanese” (Riccardo Garrone) che propone loro di rapinare il furgone del Totocalcio. Un’offerta da milioni di lire irrinunciabile da parte dei nostri amici, per i quali da una parte ci aspettiamo un fiasco, dall’altra speriamo che stavolta sia quella buona. Il colpo deve svolgersi a Milano e usando come alibi l’essere spettatori della partita Roma-Milan, devono avere una macchina per poter portare il bottino a casa. La persona più adatta per questo genere di cose non può essere altri che il meccanico divorziato Piede Amaro (Nino Manfredi), il quale ci fa tornare alla mente il ruolo interpretato da Marcello Mastroianni nel film precedente.
Nonostante questo sia il secondo episodio, non risulta essere minimamente sottotono rispetto al primo e non ho notato alcuna caduta di stile, anzi gli tiene testa! Un vero e proprio audace colpo a partire dal titolo, fino ai personaggi intrisi di sentimento e di comicità sapientemente combinati, fino alle loro dinamiche e alla trama che per come si sviluppa ci fa sperare fino alla fine nella loro riuscita. Quello che riesce però è il loro animo combinato a una buona dose di sfortuna, che dopo tutto li spinge a pensare che quei soldi non avrebbero saputo come usarli.
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