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quello che salta maggiormente agli occhi osservando questo film è il muro che esiste tra la dolcezza dei personaggi e la cruda e cieca stoltezza del periodo storico in cui la storia si svolge; tante le scene che sottolineano le "qualità" umane del tempo:
ottusità: un'infermiera che non ha un minimo di pietà verso una ragazzina sola e spaurita che non sa dove potrà passare la notte.
paura: la paura di esprimere un sorriso, uno sguardo d'amore. Paura del futuro che dipende dalle scelte di vita che i due ragazzi vorranno intraprendere
voglia di vivere: comunque la vita prevale sulla paura e sulla morte. La gioia di una corsa in bici o di una notte a dormire nello stesso letto.
libertà: sentirsi liberi quando si sta insieme e dimenticare che, se trasgredisci le ferree regole, ti bruci il futuro
amore: l'amore di donare una semplice penna, una paio di stivaletti, un pezzettino di carne. Piccoli doni, grandi gesti!
Io lo consiglierei alle scuole. perchè anche se capisco è anacronistico e utopistico, non fa male conoscere anche il lato oscuro e sconosciuto della luna.
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