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Il regista e attore F.Truffaut recita la parte di un uomo che rimane legato al ricordo della moglie morta da tempo, le vuole dedicare, ogni sera, un pensiero e trasforma la sua stanza in un luogo sacro. La pensa come se fosse viva, il suo amore si estende anche al ricordo di cari amici scomparsi e riesce ad ottenere il permesso di avere una cappella in loro onore. Tante candele li ricordano e vuole fare rinascere la loro vita. Si fa aiutare da una donna della quale diventa amico e lei gli fa intendere che ciò è importante, ma la vita lo è ancora di più e lo può amare. L'uomo però le fa capire, dall'inizio alla fine della storia, che per lui conta molto il passato a cui resta legato. E' viva anche la figura del bambino muto, presente nella sua vita e a cui vuole bene. Il rapporto dell'uomo con il ragazzino assomiglia a quello che il regista ha con il fanciullo nel film "Il ragazzo selvaggio" e vuole che la sua presenza possa aiutare i bambini in difficoltà. La scenaggiatura, oltre ad essere ispirata a tre racconti di Henry James e far in modo che il film abbia una storia particolare, mette in rilievo l'aiuto che un uomo normale può dare a ragazzini con problemi. Una frase suggestiva che l'attore recita durante il lavoro è: "Accettando di far parte della società, bisogna proteggersi dalla nausea, un vero e profondo disgusto". Il giornalista in questo rapporto contrastante con il redattore, oltre a dimostrare il suo distacco dai colleghi di lavoro, vuole fare capire al pubblico, in maniera così esagerata, che l'agire degli uomini tante volte non può essere d'aiuto al singolo individuo.
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