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Una storia (vera) poco nota che avrebbe potuto generare un bel film da apprezzare anche al di fuori dei ristretti confini salentini, però...
- un paio di attori dalla recitazione per niente naturale
- una mescolanza di dialetto salentino, italiano, un po' di siciliano e anche qualche altra ingiustificata infessione di altre regioni che spezza il ritmo
- un montaggio per molti versi slegato, saltellante ed incomprensibile (l'incontro con l'americano da dove origina?, a che serve la scena dei blocchi di pietra appoggiati sulla strada?, dove andranno mai a parare i preparativi del gruppo di fascisti e la sfilata con i moschetti?)
- il solito eccesso di "salentinitudine" con l'immancabile pizzica tarantata e "lu rusciu te lu mare"
questo ed altro, secondo me, fa pendere la bilancia molto dalla parte negativa.
Sul piatto positivo metto
- la buona recitazione della maggior parte degli attori,
- le scenografie e le ambientazioni d'epoca
- l'originalità e validità del soggetto,
- la qualità di Serena D'amato e Officina Zoè
- la ballata del rullo di chiusura di Mino De Santis,
ma non bastano a far raggiungere nemmeno la sufficienza. Peccato.
PS. Spero che l'autobus storico non abbia sofferto danni nella scena dell'assalto...
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