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Un film straordinario.
La scena che da il titolo al film è da antologia. Poche volte un’immagine fissa, con pochisime parole, riesce ad incollare lo spettatore come in questo caso. Merito anche della bravissima giovane attrice, tal Sidney Flanigan,che interpreta una quasi sgraziata ragazza di provincia vittima di una situazione familiare di disagio, ma con le idee sufficentemente chiare su se stessa.
L’accompagna una cugina, bellissima, forse più ribelle, ma alleata silenzionsa e paziente della protagonista.
C’è poi anche un’immagine, fredda...freddissima degli USA, ma anche efficente, a volte umana, ma spesso più semplicemente, come nell’ultima parola della protagonista, “ordinary” (non ricordo bene il termine esatto...ma il senso è questo).
La new york del film è anonima, gelida, senza alcun volto se non delle persone legate alla vicenda. E’ new york, rispetto alla provincia USA, solo per il funzionale sistema di salute...ma potrebbe essere Milano o Berlino.
Un film che dimostra, e conferma, che anche con pochi mezzi, e con attori alla prima esperienza, si può fare un film bellissimo.
Consigliato naturalmente in lingua originale.
Infine una domanda o una curiosità: perchè le ragazze si trascinano quella enorme valigia in un viaggio che sarebbe dovuto durare al massimo un giorno?
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
