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Il regista debutta con un oggettino curioso,insolito anche per il periodo.Un calderone in cui si mescolano con goliardia temi come difficoltà ad esordire(autobiografia?),borie produttive("Dove me lo mette il commerciale?" esclama il tronfio produttore),arte di improvvisare coi classici "presi dalla strada",frecciatine all'irreprensibilità borghese pronta a sfaldarsi se la situazione lo permette,riflessioni sul cinema di eri e oggi,rimandi cinefili colti(Chaplin in primis,di cui il protagonista tiene le foto in bagno e a cui alludono il titolo e soprattutto l'ultima inquadratura,ma anche Fellini)e ampie concessioni da commediaccia del periodo(generosi i nudi della Bertè e della Donà,anche integrali),con in più svariate scene di sesso piuttosto audaci.Oggi per certi aspetti è ovviamente datato,ma la bizzarria del tutto,l'accumulo caotico e il crescendo delirante negli ultimi 20 minuti con digressioni metacinematografiche(con il film in se e quello del protagonista che si mescolano freneticamente )fa ancora un suo effetto grottescamente divertente.E c'è anche una simpatica svolta fantastica nel finale.Boldi,agli esordi,già si sopporta a fatica ma è in uno dei pochissimi film degni di nota della sua carriera.E non si tira indietro di fronte all'esibizione di protesi falliche.Musiche del regista,che fa un'apparizione nella scena in prigione.Al pari di "Sturmtruppen" e "Yuppi Du",un bell'esempio di follia creativa registica,non perfetto magari ma genuinamente stralunato e sovraccarico.Sfortunatamente scomparso in fretta dalla circolazione....
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