Ho avuto l'opportunita' di vederlo al Cinema Aquila a Roma il 20 Novembre. Mi incuriosiva la presenza nel cast di attori provenienti da generi diversissimi in un film sulla malavita organizzata. Horst Janson, celebre ma ormai attempato attore Tedesco, Tony Sperandeo (che di questo genere di film ha fatto la sua fortuna), Andrea Roncato che come tutti sanno ha fatto fortuna nel genere comico, Franco Trentalance proveniente dall'ambiente Hard (e questa era la partecipazione che mi incuriosiva piu' di tutte). Devo dire che i 6 euro di biglietto il film li valeva tutti. Certamente si vede lo sforzo di realizzare un film con tutti i crismi dei multimilionari film thriller e d'azione Americani seppure con gli scarsi mezzi del cinema indipendente (come ci ha raccontato il regista Ruben Maria Soriquez presente alla proiezione e che alla fine del film ha tenuto un interessante cineforum): inseguimenti in auto e in motoscafo, sparatorie, intrighi di spionaggio e controspionaggio eccetera, ma la storia complicata e articolata tenuta bene insieme da un apprezzabile montaggio, mi ha tenuto letteralmente incollato allo schermo.
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Ho avuto l'opportunita' di vederlo al Cinema Aquila a Roma il 20 Novembre. Mi incuriosiva la presenza nel cast di attori provenienti da generi diversissimi in un film sulla malavita organizzata. Horst Janson, celebre ma ormai attempato attore Tedesco, Tony Sperandeo (che di questo genere di film ha fatto la sua fortuna), Andrea Roncato che come tutti sanno ha fatto fortuna nel genere comico, Franco Trentalance proveniente dall'ambiente Hard (e questa era la partecipazione che mi incuriosiva piu' di tutte). Devo dire che i 6 euro di biglietto il film li valeva tutti. Certamente si vede lo sforzo di realizzare un film con tutti i crismi dei multimilionari film thriller e d'azione Americani seppure con gli scarsi mezzi del cinema indipendente (come ci ha raccontato il regista Ruben Maria Soriquez presente alla proiezione e che alla fine del film ha tenuto un interessante cineforum): inseguimenti in auto e in motoscafo, sparatorie, intrighi di spionaggio e controspionaggio eccetera, ma la storia complicata e articolata tenuta bene insieme da un apprezzabile montaggio, mi ha tenuto letteralmente incollato allo schermo. Non facile per un film indipendente. Regista coraggioso Ruben, perche' ha girato questo film (a detta sua) in 2 anni utilizzando svariate location come citta, da Taranto e Brindisi fino a Brema sul Tedesco Mare del Nord. Ma veniamo alla storia. Tanti topos comuni a tanti film di 'Mafia' Americani: il soprano che canta per il boss durante un ricevimento, il boss che uccide dopo averti 'baciato sulla guancia', la confessione del boss (vedi Il Padrino III), l'omicidio durante la processione eccetera eccetera. Ma del resto tutti i film 'di genere' hanno i propri luoghi comuni da rispettare. Pregevoli ed anche antropologicamente interessanti sono le ricostruzioni dei riti della Sacra Corona Unita, mai svelati sul grande schermo (per quel che ne so, ma essendo un cultore dei gangster movies ad ora non mi risulta). Ma e' l'intreccio il punto forte di questo film ed il finale che non ti aspetti, che ti fa perdonare e dimenticare anche alcune pecche e carenze (la capigliatura inverosimile del protagonista....che fa sorridere). Franco Trentalance e' una sorpresa. Ruolo breve ma intenso. Ottime doti drammatiche che non ti aspetti da un pornostar. Roncato fa una buona figura come commissario (del resto ormai siamo abituati a vederlo nelle forze dell'ordine). Nela Lucic discreta anche se un po' castigata. Mi aspettavo un po' di carnalita', ma il sesso in questo film e' pressoche' assente. Notevoli e azzeccati i volti degli attori 'presi dalla strada' per lo piu' pregiudicati ed ex malavitosi. Il boss Don Carmelo interpretato da Rinaldo Talamonti forse un po' troppo spesso sopra le righe. Tutto sommato non male per un opera prima indipendente di fiction.
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