laurence316
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martedì 31 gennaio 2017
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esilarante un film d'esordio che colpisc nel segno
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Bizzarra e demenziale commedia di fantascienza, evidente parodia di 2001: Odissea nello spazio, il film d'esordio di Carpenter, nato da un saggio di fine corso alla University of Southern California dilatato in seguito portando la durata a quella di un lungometraggio, Dark Star è anche un'acuta e irriverente satira del potere e dei miti tutti americani dell'eroismo e dell'amicizia virile. A tratti grottesco (come nel caso dell'esilarante figura dell'alieno che altro non è che un pallone gonfiabile a cui sono state aggiunte un paio di gambette), sopperisce alla povertà di mezzi, dovuta al budget veramente irrisorio (appena 60.000 dollari) con continue invenzioni comiche e visive (vedi la geniale sequenza del dialogo filosofeggiante con la bomba n.
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Bizzarra e demenziale commedia di fantascienza, evidente parodia di 2001: Odissea nello spazio, il film d'esordio di Carpenter, nato da un saggio di fine corso alla University of Southern California dilatato in seguito portando la durata a quella di un lungometraggio, Dark Star è anche un'acuta e irriverente satira del potere e dei miti tutti americani dell'eroismo e dell'amicizia virile. A tratti grottesco (come nel caso dell'esilarante figura dell'alieno che altro non è che un pallone gonfiabile a cui sono state aggiunte un paio di gambette), sopperisce alla povertà di mezzi, dovuta al budget veramente irrisorio (appena 60.000 dollari) con continue invenzioni comiche e visive (vedi la geniale sequenza del dialogo filosofeggiante con la bomba n.20 che proprio non vuole saperne di disinnescarsi). Ma è anche un film in anticipo sui tempi (è bene ricordare che è uscito prima sia di Star Wars che di Alien, quest’ultimo non a caso sceneggiato proprio da Dan O’Bannon, qui co-sceneggiatore, attore (nel ruolo del sergente Pinback), montatore e scenografo). Fin dall’esordio, Carpenter dimostra insomma una straordinaria capacità di veicolare messaggi anche importanti (tra gli altri, centrale il tema dell’assoluto straniamento provocato dalla sfiancante ripetitività della routine quotidiana), trasmettere emozioni, il tutto riuscendo a vincere le limitazioni di budget. Un piccolo gioiello per appassionati e non che meritava un miglior distribuzione e diffusione, anche in Italia, dove è apparso in una retrospettiva dedicata al regista al Torino Film Festival del 1999 ed è uscito solo per il mercato dell’home-video.
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dandy
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domenica 3 dicembre 2017
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nullafacenti spaziali.
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Il debutto nel lungometraggio di Carpenter(co-sceneggiatore con O'Bannon,e già autore delle musiche),che lo ha definito un "Aspettando Godot" nello spazio,è un gioiellino del genere fantascientifico(che di li a poco sarebbe esploso) e del cinema indipendente di inizio anni'70,celante sotto l'apparente tono scanzonato una satira impietosa sul futuro nello spazio,l'eroismo di chi partecipa alle missioni spaziali(che diventerà un punto centrale in tutto il cinema di genere dagli anni'90 in su)e il ruolo della tecnologia troppo intelligente già esplorato da Kubrick in "2001-Odissea nello spazio".Se nei futuri lavori del regista si potrà ammirare la sua capacità di ottenere il massimo da budget miseri,in questo caso le scenografie "povere"(opera del futuro collaboratore di Carpenter Tommy Lee Wallace e di O'Bannon,che interpreta anche Pinback e avrebbe sceneggiato "Alien") gli effetti speciali smaccatamente "brutti" diventano funzionali alla storia,rendendola persino più accattivante.
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Il debutto nel lungometraggio di Carpenter(co-sceneggiatore con O'Bannon,e già autore delle musiche),che lo ha definito un "Aspettando Godot" nello spazio,è un gioiellino del genere fantascientifico(che di li a poco sarebbe esploso) e del cinema indipendente di inizio anni'70,celante sotto l'apparente tono scanzonato una satira impietosa sul futuro nello spazio,l'eroismo di chi partecipa alle missioni spaziali(che diventerà un punto centrale in tutto il cinema di genere dagli anni'90 in su)e il ruolo della tecnologia troppo intelligente già esplorato da Kubrick in "2001-Odissea nello spazio".Se nei futuri lavori del regista si potrà ammirare la sua capacità di ottenere il massimo da budget miseri,in questo caso le scenografie "povere"(opera del futuro collaboratore di Carpenter Tommy Lee Wallace e di O'Bannon,che interpreta anche Pinback e avrebbe sceneggiato "Alien") gli effetti speciali smaccatamente "brutti" diventano funzionali alla storia,rendendola persino più accattivante.Memorabili la caccia all'alieno(un palesissimo pallone gonfiabile da spiaggia con due mani palmate nella parte bassa),i discorsi col cadavere del capitano congelato,e il dialogo filosofico con la bomba.Sempre come in molti lavori futuri di Carpenter,il finale non concede speranza,malgrado il tono ilare che lo contraddistingue.Obbligatoria la visione per i fan del regista,che lo girò nell'arco di 3 anni con soli 60.000 dollari partendo dal saggio di fine corso alla University of South California.L'università intentò causa al regista,ma perse,e questi potè immettere il film sul mercato.
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