In memoria di me

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Un film di Saverio Costanzo. Con Christo Jivkov, Filippo Timi, Marco Baliani, André Hennicke, Fausto Russo Alesi.
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Drammatico, durata 115 min. - Italia 2006. - Medusa uscita venerdì 9 marzo 2007. MYMONETRO In memoria di me * * * - - valutazione media: 3,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
zenone martedì 13 marzo 2007
quale chiesa per l'uomo Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Un film su due diverse di interpretazioni della spiritualità conventuale cristiana: una, istituzionale, basata su una severa ascesi e sull'annullamento della personalità per servire meglio la chiesa, una via priva di sentimenti e dubbi, che dissimula eventuali sofferenze dell'anima, l'altra, dei novizi ribelli, che si basa sulla forza dell'amore, sulla comprensione e sulla pietas provata nei confronti del sofferente (guarda caso solo i due novizi che abbandonano il convento assistono e condividono la sofferenza del morente in infermeria). Quale sarà la via migliore per arrivare a Dio? Quella che integra, dissolvendolo, l'individuo nella grande madre chiesa "che ha sempre un posto per ciascuno di noi", come ci dice nelle battute finali il protagonista che, con la metaforica scena della chiusura delle ante del portone della basilica, forse ci vuole anche dire che una siffatta chiesa è comunque chiusa nei confronti del mondo e vive nel suo continuo autorefenzialismo. [+]

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darko domenica 11 marzo 2007
giovani allo sbando... in chiave spirituale Valutazione 4 stelle su cinque
85%
No
15%

Girato in modo impeccabile, "In Memoria di Me" ricava una potenza d'immagini da pochissimi elementi, fra l'altro ossesivamente ripetuti, che si muovono o non si muovono all'interno della Basilica veneziana in cui il film si svolge. Ci sono le regole severe dei padri superiori, ci sono le ubbidienze dei novizi servizievoli e taciturni e poi ci sono gli spiriti "ribelli" dei tre protagonisti. Andrea, Zanna e un terzo (di cui ora non ricordo il nome), che si sente all'inizio del film come presenza disturbante all'interno della comunità gesuitica. Il ragazzo prende di notte e scompare dal monastero, dopo aver sbattuto la testa (letteralmente) un po' dappertutto, deluso dalle ideologie che regnano in quel mondo. [+]

[+] un appunto (di darko)
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mamo62 sabato 17 marzo 2007
ottimo film Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Con questa bellissima pellicola Saverio Costanzo entra di diritto nella sfera del cinema italiano d’autore più considerevole, gia’ forte dell’opera prima “Private” e ulteriormente rafforzato da questa difficilissima prova di carattere etico-religioso con la quale si e’ cimentato. Il film (non breve, al limite delle due ore) offre un’atmosfera dilatata e intensissima insieme, un ritmo che, solo in apparenza molto lento, tiene continuamente tesi e sospesi, costantemente impegnati nello sforzo di inseguire le meditazioni, le tensioni interiori, le ragioni di ciascun personaggio. Ricco, ambizioso, quasi una tesi di laurea in teologia, il film propone innumerevoli spunti e personaggi calati nel marziale ambito dei padri gesuiti, veri soldati della fede forniti delle armi piu’ micidiali (disciplina di ferro, la delazione come carita’, la menzogna come atto di pietà, l’annullamento estremo dell’ego): Andrea, il protagonista (Hristo Jivkov), cerca di diventare “una persona” dopo che il successo mondano lo aveva lasciato svuotato di valori; Fausto, suo vicino di cella, mistico all’estremo, rasente alla follia, strabordante rispetto ad ogni regola ed a qualsiasi dottrina (spettacolare la scena della sua dipartita dal convento, realizzata sotto una luce surreale e fantascentifica); Zanna (Filippo Timi, straordinario come sempre), docile e impaurito, troppo innamorato dell’amore per sopportare la logica della fede militare imposta dal noviziato. [+]

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olga di comite giovedì 22 marzo 2007
un tema d'attualità Valutazione 4 stelle su cinque
94%
No
6%

Senza essere irriverente definirei questo bellissimo film un thriller spirituale, anche se il racconto è complesso e a volte sfuggente, quindi difficile da definire. Allora perché tentare una formula? Perché, tra le molte facce, mi ha colpito la capacità dell’autore di tenere in tensione, di creare suspence con un’opera di pochissimi fatti. il diffuso desiderio di silenzio e meditazione che il correre caotico e competitivo delle vite reclama sempre più spesso. La bravura indiscussa di Saverio Costanzo sta nell’aver rappresentato in immagini concetti astratti e ardui, creando una suggestione profonda con la scelta del luogo. Siamo a San Giorgio Maggiore a Venezia, i muri conventuali sono a pelo d’acqua. [+]

[+] fuori o dentro (di massimo)
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gigi mercoledì 21 marzo 2007
lucidi pavimenti dell'anima Valutazione 4 stelle su cinque
96%
No
4%

i lucidi pavimenti del corridoio ora lunghissimo e infinito ora ristretto e claustrofobico rispecchiano non solo le ombre dei corpi che si muovono nel silenzio ma anche quelle delle anime o degli animi per usare un termine più laico. è tutto li. su quel pavimento. che rispecchia la fredda passione di andrea, quella tiepida di zanna, quella calda che fa sbattere la testa al muro. quella contrita e indifferente degli altri che non hanno voce per un silenzio nè imposto nè scelto. semplicemente perchè non hanno niente da dire. i lucidi pavimenti rispecchiano la fede anch'essa a temperature progressive. non emerge dalle freddure dei marmi nè la falsa passione ad un cristo percepito come sposo o compagno o dio-a-cui-tutto-l'essere-è votato, nè ad un cristo-dio-austero-e-giudice. [+]

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giorgio camisani domenica 11 novembre 2007
indagini sul senso della fede Valutazione 4 stelle su cinque
90%
No
10%

Il film, liberamente ispirato al romanzo Il gesuita perfetto di Furio Monicelli e rieditato con il titolo Lacrime impure, racconta la storia di una vocazione o, più precisamente, è un’indagine sui concetti di vocazione e di fede. Attraverso le vicende interiori del protagonista, un novizio che entra in seminario, si pongono allo spettatore alcune domande ed alcuni dubbi e lo si lascia padrone di trovare una propria personale risposta. L’impostazione del film è di una vera e propria investigazione morale, dove le contrastanti interpretazioni sul senso della fede cristiana rientrano comunque in uno sguardo autoriale metafisico, che afferma in ogni caso la fede in una trascendenza, attraverso un linguaggio cinematografico freddo e rigoroso. [+]

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riccardo sabato 4 agosto 2007
in memoria di dostoevskij Valutazione 3 stelle su cinque
69%
No
31%

il protagonista Andrea sta leggendo 'i fratelli karamazov'(edizione einaudi) prima di coricarsi a letto, in una parte iniziale del film. Non si vede abbastanza chiaramente il titolo ma, dal momento che anch'io sto leggendo quel libro, posso assicurare che si tratta di dostoevskij. Inoltre la conversazione finale richiama alcune tematiche trattate nel capitolo 'il grande inquisitore'. Il capitolo si conclude con il bacio improvviso di alesa verso il fratello scettico ivan, e ha valenza di una dimostrazione pratica e attiva di cosa sia l'amore. Alla luce di questa citazione da parte di costanzo va, a mio parere, letto quel bacio finale che ha colpito tutti a giudicare dall'importanza che in ogni sinossi o recensione gli si attribuisce. [+]

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roberto lunedì 20 agosto 2007
preti e marines Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

In memoria di me" di Saverio Costanzo è il film più kubrickiano che mi sia mai capitato di vedere e non solo nel cinema italiano e nonostante i temi trattati siano più affini a Bergman che a Kubrick. E' kubrickiano nella struttura (tutta la prima parte mi ha fatto fortissimamente pensare alla prima parte di Full Metal Jacket), nell'uso della macchina da presa (movimenti di macchina, inquadrature, l'uso geometrico dello spazio), nel montaggio e nell'uso delle musiche. Durante la visione la gioia che provano gli occhi ed il cervello è tale che le aspettative sono altissime; forse è per questo che quando giunge il finale nasce un po' di delusione. Non perchè il finale sia brutto, anzi; è solo che l'impressione è che sia un po' facile e consolatorio. [+]

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stefano capasso lunedì 6 luglio 2015
il mistero come istanza suprema Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Andrea ha una vita agiata, ha tutto ma sente che gli manca la capacità di amare. Entra in un seminario gesuita su in isolotto di Venezia e li comincia a confrontarsi con se stesso con i superiori e con gli altri novizi
In memoria di me di Saverio Costanzo è un film austero come è richiesto dal tema trattato. Ambientato tutto negli interni del convento affronta il tema della spiritualità e della fede con lo spessore di un occhio esperto della materia. Si respira dal principio e per tutta la durata del film un aria di mistero: tutti scrutano gli altri cercando di capirne le motivazioni, possibilmente i segreti e fanno, allo stesso tempo, i conti con i propri dubbi. [+]

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stefania muzio giovedì 3 maggio 2007
il tormento interiore Valutazione 3 stelle su cinque
44%
No
56%

Nonostante i tanti difetti, come una sceneggiatura fragile, una certa presunzione, ed un finale affrettato, il film resta una pellicola affascinante, coinvolgente ed a tratti ipnotica. Efficace la cifra stilistica "Bressoniana" che fa del silenzio l'elemento di lettura chiave di tutto il film. Forte l'eloquenza dei volti e degli sguardi e degli oggetti ripresi magnificamente. Bellissimi i giochi di ombre e di luci, per nulla gratuiti. Il tema è difficile, e a tratti la presunzione di Costanzo secondo me è tanta, ma il tentativo di dare voce al tormento interiore è comunque forte e autentico. Peccato il finale così affrettato!

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