Adoro Ricardo Darin, in tutti i suoi film (per pochi che ne vediamo qui, ma è fenomenale anche in un'intervista che si trova in rete) e con Campanella rappresenta quell'unione ideale di regista e attore che fu già di Stewart con Hitchcock. Lo trovo di una bravura straordinaria e regge da solo il film, che del resto è improntato tutto sulla crisi di un quarantenne, crisi che riguarda anche i protagonisti, dieci anni dopo, del "Sorriso dei suoi occhi". Per me sono dei film ormai classici, vorrei anzi vedere tutti i film di questo regista e di questo attore straordinari, ma purtroppo c'è anche da dire che in tv, specie in questi giorni natalizi, passano sempre gli stessi film e la Rai poi, non so cos'abbia, ha rispolverato certi drammoni storici che non si vedevano da anni, giustamente gettati nel dimenticatoio.
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Adoro Ricardo Darin, in tutti i suoi film (per pochi che ne vediamo qui, ma è fenomenale anche in un'intervista che si trova in rete) e con Campanella rappresenta quell'unione ideale di regista e attore che fu già di Stewart con Hitchcock. Lo trovo di una bravura straordinaria e regge da solo il film, che del resto è improntato tutto sulla crisi di un quarantenne, crisi che riguarda anche i protagonisti, dieci anni dopo, del "Sorriso dei suoi occhi". Per me sono dei film ormai classici, vorrei anzi vedere tutti i film di questo regista e di questo attore straordinari, ma purtroppo c'è anche da dire che in tv, specie in questi giorni natalizi, passano sempre gli stessi film e la Rai poi, non so cos'abbia, ha rispolverato certi drammoni storici che non si vedevano da anni, giustamente gettati nel dimenticatoio...La sovrapposizione di due storie, come già nel film che gli valse l'Oscar, riesce particolarmente bene a Campanella, argnetino dalle mille risorse che non dimentica le sue origini italiane, ponendo una cura particolare alla colonna sonora.
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