fedeleto
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martedì 22 marzo 2016
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i giorni dell' attore tognazzi..
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Un commissario milanese,indaga su un presunto omicidio in cui si autoaccusa un violinista.La verità è più complessa,e il poliziotto saprà trovare la difficile soluzione.Sergio Corbucci (giallo napoletano,rimini rimini) firma la regia e la sceneggiatura con Renato Olivieri e Giorgio Arlorio.Il film è interessante e coinvolge lo spettatore,difficilmente si è vista una Milano così oscura (buona anche la fotografia di Danilo Desideri),e Tognazzi nonostante sia invecchiato è sempre bravo.La pellicola era stata concepita come Pilot di una serie mai iniziata,e al cinema non ha avuto il successo sperato.Nonostante il giallo incolli lo spettatore,non ci vuole molto a capire chi sia il vero assassino.
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Un commissario milanese,indaga su un presunto omicidio in cui si autoaccusa un violinista.La verità è più complessa,e il poliziotto saprà trovare la difficile soluzione.Sergio Corbucci (giallo napoletano,rimini rimini) firma la regia e la sceneggiatura con Renato Olivieri e Giorgio Arlorio.Il film è interessante e coinvolge lo spettatore,difficilmente si è vista una Milano così oscura (buona anche la fotografia di Danilo Desideri),e Tognazzi nonostante sia invecchiato è sempre bravo.La pellicola era stata concepita come Pilot di una serie mai iniziata,e al cinema non ha avuto il successo sperato.Nonostante il giallo incolli lo spettatore,non ci vuole molto a capire chi sia il vero assassino.Interessante per le sue ambientazioni cupe,ma sicuramente era più adatto alla tv.Il personaggio del commissario è creato da Renato Olivieri,autore dei suoi romanzi.Sergio Corbucci a volte disorienta con la sua regia (quasi sempre inizia la scena con campi lunghi) ma ad ogni modo sta più a suo agio qui che in molte commedie passate.Un Corbucci ottimo.Piccola parte per Delle Piane e Claudio Amendola.
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elgatoloco
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lunedì 9 gennaio 2017
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film triste, con un tognazzi alla fine
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"I Giorni del commissario Ambrosio"(Ambroes, protettore di Milano e il film è milanese)da un romanzo d'epoca di autore anche discreto ci mostra un Tognazzi alla fine, allo stremo(depresso, notoriamente)che mette efficacemente, certo sostituendo(molto degnamente) Lino Ventura, in un film, "incredibilmente", in quanto giallo drammatico, con venature anche mélo, da Sergio Corbucci(in realtà non è vero, se pensiamo che Corbucci diresse anche"IL grande silenzio", spaghetti-western di ottrima qualità e decisamente drammatico, con un Trintignant molto efficace, tra l'altro, però. Mélo perché si tratta di una cupa storia familiare, dove di mezzo c'è la droga(eroina), terribile tramite di comunicazione tra chi altrimenti non sa comunicare per nulla.
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"I Giorni del commissario Ambrosio"(Ambroes, protettore di Milano e il film è milanese)da un romanzo d'epoca di autore anche discreto ci mostra un Tognazzi alla fine, allo stremo(depresso, notoriamente)che mette efficacemente, certo sostituendo(molto degnamente) Lino Ventura, in un film, "incredibilmente", in quanto giallo drammatico, con venature anche mélo, da Sergio Corbucci(in realtà non è vero, se pensiamo che Corbucci diresse anche"IL grande silenzio", spaghetti-western di ottrima qualità e decisamente drammatico, con un Trintignant molto efficace, tra l'altro, però. Mélo perché si tratta di una cupa storia familiare, dove di mezzo c'è la droga(eroina), terribile tramite di comunicazione tra chi altrimenti non sa comunicare per nulla. Film ancora coinvolgente, anche perché coinvolge interpreti come Athina Cenci, Carla Gravina, Rossella Falk,Pupella Maggio, Amanda Sandrelli, Carlo Delle Piane, Teo Teocoli, Sal Borgese, un ancora giovane Claudio Amendola, tra le altre/gli altri. Personaggio interpretato da Tognazzi è un commissario che scherza poco, ma è salace e convincente, che"non le manda a dire", che sa districarsi nel torbido e che riconosce la verità da pochi indizi e che "sa rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle". UN film non da poco, tutto sommato, anche se rimane lontano dall'essere un capolavoro... di rara efficacia psicologica, comunque, che sa alternare momenti diversi , situazioni varie, senza"confondere inutilmente le acque", ma facendo arrivare gradualmente gli spettatori alla scoperta della soluzione. Da apprezzare oggi, a più di un quarto di secolo dalla scomparsa di Ugo Tognazzi, attore complessivamente sottovalutato, nonostante interpretazioni notevolissime(questa è l'ultima in un film"made in italy")e cinque film, tutti di qualità, diretti come regista e al tempo stesso anche interpretati. Rispetto a Gassman e Sordi, il cremonese Tognazzi non ha mai avuto quei riconoscimenti che invece spettavano ai suoi "compagnons de route"romani anche se, detto così, sembra francamente un po'riduttivo.... El Gato
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elgatoloco
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venerdì 9 novembre 2018
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fiml comunque apprezzabile
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Film malinconico, diverso da quelli soliti di Sergio Corbucci, "I giorni del commissario Ambrosio"(1988), dai romanzi di Renato Olivieri, ritrae un commissario malinconico, burbero più in apparenza che in realtà, a suo modo anche generoso, di cui un ormai triste Ugo Tognazzi, sempre grandissimo, di cui è il terzultimo film, rende pienamente le caratteristiche e la psiche, complessa in apparenza, semplice in realtà. In una Milano brumosa si muove un delitto che coinvolge interpreti eccelsi, come Carla Gravina, Rossella Falk, Athina Cenci, Pupella Maggio(bravissime, ma è quasi inutile sottolinearlo), Cristina Marsillach, Amanda Sandrelli(quasi esordiente, all'epoca), comunque brave, Teo Teocoli e il compianto Duilio Del Prete, in piccoli ruoli di delinquenti; ma oltre a Tognazzi troneggia uno spettacolare Carlo Delle Piane, forse mai così bravo, salvo, certo, in alcuni film di Pupi Avati e un giovane Claudio Amendola è un'efficace"spalla"di mister Ugo Tognazzi.
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Film malinconico, diverso da quelli soliti di Sergio Corbucci, "I giorni del commissario Ambrosio"(1988), dai romanzi di Renato Olivieri, ritrae un commissario malinconico, burbero più in apparenza che in realtà, a suo modo anche generoso, di cui un ormai triste Ugo Tognazzi, sempre grandissimo, di cui è il terzultimo film, rende pienamente le caratteristiche e la psiche, complessa in apparenza, semplice in realtà. In una Milano brumosa si muove un delitto che coinvolge interpreti eccelsi, come Carla Gravina, Rossella Falk, Athina Cenci, Pupella Maggio(bravissime, ma è quasi inutile sottolinearlo), Cristina Marsillach, Amanda Sandrelli(quasi esordiente, all'epoca), comunque brave, Teo Teocoli e il compianto Duilio Del Prete, in piccoli ruoli di delinquenti; ma oltre a Tognazzi troneggia uno spettacolare Carlo Delle Piane, forse mai così bravo, salvo, certo, in alcuni film di Pupi Avati e un giovane Claudio Amendola è un'efficace"spalla"di mister Ugo Tognazzi..., che ha sempre retto le prove drammatiche con una bravura rara . La dinamica"gialla"(Corbucci aveva comunque esperienza nel settore e nel genere, ma con decisa prevalenza della comicità)funziona e il personaggio Ambrosio ha a che fare con una"italian story"basata sulla droga ma non solo... Scoprire il(?) colpevole non è troppo difficile, volendo(o comunque seguendo attentamente il fim)ma il vero"plot"consiste in altro e ciò è ben chiaro. Un film da rivedere non solo per motivi di commiato(Tognazzi, ma anche Del Prete e Pupella Maggio non sono più tra noi)ma per misurare la qualità di un"giallo all'italiana"comunque apprezzabile. El Gato
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