steffa
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giovedì 6 giugno 2024
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bel film
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inesperto
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giovedì 15 febbraio 2018
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parole sulla carta
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Non c'è che dire, per invogliare qualcuno alla lettura è sufficiente fargli vedere questo film. Tratto dalla splendida opera distopica di Ray Bradbury, illustra l'idea di una società nella quale possedere libri è reato. Imprescindibile.
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francismetal
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domenica 22 ottobre 2017
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terribilmente attuale
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E' esattamente quello che vogliono le persone oggi: rasare a zero i capelloni, niente libri, attaccati alla TV tutto il giorno, dittatura, totalitarismo, zero rapporti umani, gente che collabora col sistema.
E parlo sul serio, una volta quando andavo a scuola strapparono e bruciarono i libri davanti alla fermata del pullman... che vergogna.
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raffele
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sabato 3 settembre 2016
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50 anni dopo, che dire
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50 anni dopo mi sentirei di dire soltanto che se Truffaut voleva trasmettere la tristezza di quel mondo di pedine fu, naturalmente, bravissimo. anzi peggio: efficace. si esce dalla sala con lo sguardo vitreo e il pallore di Montag e del suo collega-rivale negli occhi, non è da ridere. Almeno il capo dei pompieri ha lo sguardo franco, consapevole, vivo. Scherzi a parte, mi chiedo se quello stile che trasferisce in platea l'anedonia che descrive fosse una componente tipica di quegli anni, in cui nascevano i cineforum, in cui si interloquiva col piglio dolente del sociologo, e quanto sia possibile oggi. Oggi la fiction non rischia di impigliarsi all'ideologia, né ha l'ossessione di dimostrare che se ne sottrae, forse può permettersi di strizzare l'occhio al mercato con più leggerezza, protagonistii-sarcofago non ne vediamo più.
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50 anni dopo mi sentirei di dire soltanto che se Truffaut voleva trasmettere la tristezza di quel mondo di pedine fu, naturalmente, bravissimo. anzi peggio: efficace. si esce dalla sala con lo sguardo vitreo e il pallore di Montag e del suo collega-rivale negli occhi, non è da ridere. Almeno il capo dei pompieri ha lo sguardo franco, consapevole, vivo. Scherzi a parte, mi chiedo se quello stile che trasferisce in platea l'anedonia che descrive fosse una componente tipica di quegli anni, in cui nascevano i cineforum, in cui si interloquiva col piglio dolente del sociologo, e quanto sia possibile oggi. Oggi la fiction non rischia di impigliarsi all'ideologia, né ha l'ossessione di dimostrare che se ne sottrae, forse può permettersi di strizzare l'occhio al mercato con più leggerezza, protagonistii-sarcofago non ne vediamo più. O per lo meno si farebbe apparire il faccino vivido di Clarisse, la ragazza contro-corrente, più spesso. Forse non ci sono più spettatori disposti ad entrare in sala per espiare una colpa e sentirsi colti, come quelli che vedevano "8 e mezzo" con l'animo di chi va a messa ma resiste fino alla fine, senza coglierne l'arte. O forse "8 e mezzo" e "Fahrenheit 451" sono piaciuti veramente a tutti quelli che ne parlavano bene, chissà. Chiusa la riflessione sullo stile, il romanzo di Bradbury, che pare essere stato rispettato fedelmente da Truffaut, apre naturalmente riflessioni di filosofia della politica e dei modelli sociali, riflessioni sui regimi, che oggi non sono riferibili ad Hitler, Stalin o McCarthy, ma non per questo inattuali.
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harry manback
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sabato 5 gennaio 2013
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la metaforica rappresentazione della società
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TRAMA
In un futuro non precisato, dove i pompieri hanno il paradossale compito di appiccare incendi per distruggere ogni libro esistente, Guy Montag, pompiere di alto livello e prossimo alla promozione, non riesce a cedere alla tentazione di scoprire cosa contengono quegli oggetti tanto pericolosi, cambiando radicalmente il suo modo di vedere.
ASPETTI TECNICI
Regista del film è il versatile François Truffaut, palese fautore del maestro Alfred Hitchcock. Si può notare, infatti, come il suo stile registico sia molto simile a quello di Hitchcock, soprattutto nella scelta delle inquadrature e nei movimenti di macchina.
La sceneggiatura è stata curata dallo stesso Truffaut in collaborazione con Jean Louis Richard, e come tutti sappiamo è ispirata al romanzo omonimo di Ray Bradbury scritto qualche anno prima.
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TRAMA
In un futuro non precisato, dove i pompieri hanno il paradossale compito di appiccare incendi per distruggere ogni libro esistente, Guy Montag, pompiere di alto livello e prossimo alla promozione, non riesce a cedere alla tentazione di scoprire cosa contengono quegli oggetti tanto pericolosi, cambiando radicalmente il suo modo di vedere.
ASPETTI TECNICI
Regista del film è il versatile François Truffaut, palese fautore del maestro Alfred Hitchcock. Si può notare, infatti, come il suo stile registico sia molto simile a quello di Hitchcock, soprattutto nella scelta delle inquadrature e nei movimenti di macchina.
La sceneggiatura è stata curata dallo stesso Truffaut in collaborazione con Jean Louis Richard, e come tutti sappiamo è ispirata al romanzo omonimo di Ray Bradbury scritto qualche anno prima.
La colonna sonora è stata, invece, affidata a Bernard Herrmann, il geniale compositore della colonna sonora di Psycho.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
A rendere indimenticabile questo film non è soltanto la stupenda sceneggiatura, la regia Hitchcockiana o la scenografia futuristica, ma è il significato profondo al suo interno. Nonostante il film risalga a più di 40 anni fa, è più moderno di quanto immaginiamo, perché rappresenta la grossa ferita afflitta alla società dai detentori del potere. Veniamo, infatti, continuamente distratti da mezzi come la televisione, che ci rendono dei veri e propri automi al servizio dei potenti, senza neanche che ce ne accorgessimo. E' solo con la cultura che possiamo uscire da questo stato di incoscienza, e raggiungere la vera felicità. "Fahrenheit 451" ci vuole mostrare una società nella quale anche l'ultimo sprazzo di cultura è stato distrutto, dove la maggior parte dei cittadini sono degli automi al servizio del governo, ed una minor parte che invece vuole aprire gli occhi, è costretta a nascondere i propri libri o addirittura ad impararli a memoria per non essere perseguitaa dalla "legge". Questo film vuole indurci a cambiare atteggiamento, ad interessarci alle vere problematiche che affliggono la società da secoli, leggendo libri, informandoci e disintossicandoci da tutti quei mezzi che potrebbero distrarci.
L'unico difetto del film è il ritmo, che a tratti è un po' troppo lento, ma nel complesso è davvero incredibile.
VOTO 8,5
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cronix1981
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martedì 6 novembre 2012
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caposaldo del suo genere
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La rappresentazione di una possibile società futura è un tema ampiamente trattato, approfondito e riprodotto nel cinema. In questo soggetto si inquadra il film di Truffaut: visionario e futurista. La fantascienza pura è riservata ad altri ambiti, perché il regista sceglie di dare un taglio decisamente più classico.
Tralasciando l'aspetto puramente tecnico, il film offre diversi spunti di riflessione dal punto di vista del contenuto. Il tema si sposta su un soggetto ben preciso: il libro, o più propriamente i libri. In una società cinica e spietata, dominata dalla televisione come unico mezzo di comunicazione e di assoggettamento, l'individuo è ridotto allo stato di automa televisione-dipendente.
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La rappresentazione di una possibile società futura è un tema ampiamente trattato, approfondito e riprodotto nel cinema. In questo soggetto si inquadra il film di Truffaut: visionario e futurista. La fantascienza pura è riservata ad altri ambiti, perché il regista sceglie di dare un taglio decisamente più classico.
Tralasciando l'aspetto puramente tecnico, il film offre diversi spunti di riflessione dal punto di vista del contenuto. Il tema si sposta su un soggetto ben preciso: il libro, o più propriamente i libri. In una società cinica e spietata, dominata dalla televisione come unico mezzo di comunicazione e di assoggettamento, l'individuo è ridotto allo stato di automa televisione-dipendente. E non c'è spazio per l'immaginazione, la poesia e la fantasia dei libri. I libri sono banditi, vengono bruciati da quelli che una volta erano i pompieri.
Resta un caposaldo e un punto di riferimento di questo genere.
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renato c.
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lunedì 4 giugno 2012
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fantapolitica degli anni '60
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Anni '60, periodo di guerra fredda! Agli Stati Uniti piaceva, ogni tanto sventolare lo spauracchio dell'Unione Sovietica! Ed ecco che anche Francia e Gran Bretagna ti fanno un film su quello che può essere uno dei lati più deteriori delle dittature: mantenere la gente dell'ignoranza con la propibizione di farsi una cultura propria. L'esempio è chiaramente partito dal rogo dei libri scritti da autori ebrei nella Germania nazista! Ma un'allarme per il pericolo di una dittatura comunista è fin troppo chiaro, nonostante nel film si vedeva che la popolazione di quel paese di fantasia, economicamente, non è che se la passasse poi male! Quello che penso è che la gente, quando si vede propibire qualche cosa, comicia a chiedersi "Perchè?" e si incuriosisce maggiormante a cercare di vedere e di capire ciò che è proibito e perchè e proibito; e se trova il tutto ingiusto si ribella!
Il film del 1966 è anche profetico perchè fa vedere in quegli anni, in cui non penso esistessero, i televisori a grande schermo rettangolare e a muro! Inoltre quali esrano i soli programmi oltre ai notiziari, dal momento che i films erano proibiti come i libri? I "reality show"! Quale lungimiranza sui nostri tempi! (Dove però, per fortuna, i films li abbiamo ancora e in abbondanza!) Bella la figura del protagonista che prima obbedisce ciecamente agli ordini ma poi, dopo aver conosciuto una sosia di sua moglie che di nascosto leggeva, un po' alla volta si converte e va anche lui tra gli "uomini libro".
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Anni '60, periodo di guerra fredda! Agli Stati Uniti piaceva, ogni tanto sventolare lo spauracchio dell'Unione Sovietica! Ed ecco che anche Francia e Gran Bretagna ti fanno un film su quello che può essere uno dei lati più deteriori delle dittature: mantenere la gente dell'ignoranza con la propibizione di farsi una cultura propria. L'esempio è chiaramente partito dal rogo dei libri scritti da autori ebrei nella Germania nazista! Ma un'allarme per il pericolo di una dittatura comunista è fin troppo chiaro, nonostante nel film si vedeva che la popolazione di quel paese di fantasia, economicamente, non è che se la passasse poi male! Quello che penso è che la gente, quando si vede propibire qualche cosa, comicia a chiedersi "Perchè?" e si incuriosisce maggiormante a cercare di vedere e di capire ciò che è proibito e perchè e proibito; e se trova il tutto ingiusto si ribella!
Il film del 1966 è anche profetico perchè fa vedere in quegli anni, in cui non penso esistessero, i televisori a grande schermo rettangolare e a muro! Inoltre quali esrano i soli programmi oltre ai notiziari, dal momento che i films erano proibiti come i libri? I "reality show"! Quale lungimiranza sui nostri tempi! (Dove però, per fortuna, i films li abbiamo ancora e in abbondanza!) Bella la figura del protagonista che prima obbedisce ciecamente agli ordini ma poi, dopo aver conosciuto una sosia di sua moglie che di nascosto leggeva, un po' alla volta si converte e va anche lui tra gli "uomini libro". Bella anche l'idea di Julie Christie nel doppio ruolo della moglie del protagonista e nella lettrice di nascosto della quale poi lui si innamora! Forse se ne è innamorato perchè ha trovato in lei i pregi che avrebbe voluto trovare nella moglie e che invece non aveva! La realizzazione di un sogno, in quanto amava la moglie, ma non ne amava i difetti!
Un film da riscoprire!
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vincenzo marsilia
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giovedì 22 marzo 2012
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bruciate quelle idee!
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Anche se è tratto da un ‘opera di Ray Bradbury, il celebrato autore di “Cronache marziane”, va subito detto che Fahrenheit 451 ha poco o nulla a che vedere con la fantascienza. Il titolo indica semplicemente una temperatura – misurata nella scala allora impiegata nel mondo anglosassone – che è quella di combustione della carta o, per essere più espliciti, quella in cui i libri prendono fuoco. Nel film i libri sono il vero, autentico nemico di un mondo che ne teme la forza eversiva, che è poi la forza delle idee, tante e diverse, a disposizione di tutti gli umani, solo che vogliano – e possano – impadronirsene.
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Anche se è tratto da un ‘opera di Ray Bradbury, il celebrato autore di “Cronache marziane”, va subito detto che Fahrenheit 451 ha poco o nulla a che vedere con la fantascienza. Il titolo indica semplicemente una temperatura – misurata nella scala allora impiegata nel mondo anglosassone – che è quella di combustione della carta o, per essere più espliciti, quella in cui i libri prendono fuoco. Nel film i libri sono il vero, autentico nemico di un mondo che ne teme la forza eversiva, che è poi la forza delle idee, tante e diverse, a disposizione di tutti gli umani, solo che vogliano – e possano – impadronirsene. E quindi abbiamo un mondo in cui i pompieri – come il protagonista Montag – invece di spegnere gli incendi, li appiccano; una realtà in cui i libri occorre tenerli a memoria, perché solo chi trascorre le sue ore libere davanti a immensi televisori è “politicamente corretto”, vale a dire un cittadino pienamente affidabile. Un mondo simile, che può apparire “alla rovescia” è forse più vicino di quanto si pensi, e certamente attuabile - comunque auspicabile - per chi gradirebbe fare del nostro intelletto un privilegiato territorio di caccia.
Va pur detto che nell’insieme Fahrenheit 451 appare lontano dai temi e dalle atmosfere del Truffaut più conosciuto: un’opera, secondo una certa critica, non del tutto convincente e narrativamente poco incisiva. Certo non aiuta l’ambientazione in un tempo incerto fra presente e futuro, l’atmosfera sospesa e quasi rarefatta, la desolazione a cui appare consegnata un’umanità priva di forza vitale. E tuttavia una speranza si fa strada nella sofferta “redenzione” di Montag, nell’impegno a preservare l’eredità intellettuale più preziosa, un compito che si è assunto un drappello di uomini e donne. Fra queste spicca il volto fiducioso di Julie Christie, splendida icona degli anni ’60 (chi non la ricorda nel dottor Zivago?). In ogni caso il film non può essere sbrigativamente accantonato come un freddo apologo su un futuro inquietante: capolavoro mancato o messaggio riuscito, in Fahrenheit 451 risuona ben avvertibile l’allarme per un pensiero unico, totalizzante e distruttivo, di cui il libro rappresenta un antidoto irrinunciabile. Dopotutto sono film come questi a ricordarci che anche nella Germania di Hitler tutto cominciò con i roghi di libri; poi sappiamo bene come andò a finire.
Vincenzo Marsilia
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dounia
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giovedì 29 dicembre 2011
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leggere è importante
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La sceneggiatura presenta i dialoghi che avvengono tra l'interprete principale, la moglie, una conoscente, i colleghi di lavoro, due infermieri e alcune amiche della moglie. All'inizio del film si vede un uomo impegnato nel lavoro, si trova nel centro Fahrenheit 451, addetto a recarsi in case dove ci sono libri e pronto a bruciarli alla temperatura di 451 gradi. Viene promosso di grado nel lavoro e insegna come bruciare i libri, dove sono nascosti, nel periodo nazista. Un giorno, tornando a casa, incontra una donna che gli pone delle domande. E' un'insegnante e trova illogico il senso di far sparire i libri. In casa del pompiere non ci sono libri e la moglie guarda, interessata, la televisione.
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La sceneggiatura presenta i dialoghi che avvengono tra l'interprete principale, la moglie, una conoscente, i colleghi di lavoro, due infermieri e alcune amiche della moglie. All'inizio del film si vede un uomo impegnato nel lavoro, si trova nel centro Fahrenheit 451, addetto a recarsi in case dove ci sono libri e pronto a bruciarli alla temperatura di 451 gradi. Viene promosso di grado nel lavoro e insegna come bruciare i libri, dove sono nascosti, nel periodo nazista. Un giorno, tornando a casa, incontra una donna che gli pone delle domande. E' un'insegnante e trova illogico il senso di far sparire i libri. In casa del pompiere non ci sono libri e la moglie guarda, interessata, la televisione. Rientrando, una volta gli capita di vedere la moglie stesa a terra, svenuta, chiama il pronto soccorso e i due infermieri che arrivano, le fanno una trasfusione e la rimettono in vita. Lui, un giorno, incontra l'insegnante che ritorna con il suo stesso pubblico e gli dice che è stata licenziata. Vuole aiutarla, si astiene dal lavoro e l'accompagna nella scuola dove è stata licenziata per vedere se può rientrare. Capiscono che l'insegnante non può più svolgere il suo lavoro. Nasce in lui, cosa che l'aspettatore non si immagina di vedere, il desiderio di avere i libri, così li prende e nasconde dove può. Una volta, rincasando, trova delle amiche che parlano con la moglie. Le saluta appena e si ritira in un'altra stanza. La moglie lo chiama, lui si presenta e fa capire che guardare solo la televisione non completa la loro conoscenza. Le donne lasciano la casa e la moglie si sente offesa dal gesto del marito, gli chiede perché nasconde i libri e lascia successivamente l'abitazione. I vigili del fuoco vanno in una casa dove una donna ha tanti libri che vengono bruciati e lei vuole essere bruciata con essi. Il vigile, oltre ad incendiare i libri, lancia il fuoco ad un collega, così viene accusato di omicidio ed è poi ricercato. Va in un'isola particolare, dove è andata l'insegnante licenziata e ci sono persone che imparano a memoria un libro, lo rappresentano e non devono essere uccise. Il film, presentato in passato alla Mostra del cinema di Venezia, vuol fare capire l'importanza della cultura e la capacità di arricchire la mente che essa ha nella vita delle persone. Alcune frasi iniziali dette dal vigile quali "i libri sono antisociali", "i libri non servono a niente", "i libri non hanno niente da dire", alla fine del film fanno vedere un uomo che non la pensa più così e l'interesse che egli dà ai libri determina l'importanza della sua esistenza. I messaggi scritti che si vedono oggi in varie stazioni e altri luoghi sono simili al significato tratto da questo film. Sono passati degli anni, ma il messaggio dell'importanza del leggere c'è anche oggi.
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fedeleto
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venerdì 11 novembre 2011
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fahrenheit truffaut 451
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Se leggere fosse proibito? cosi e' scritto sulla locandina di questo capolavoro di Francois Truffaut(jules e jim,la calda amante),cosa accadrebbe se in un futuro non troppo lontano i libri venissero bruciati e chi li legge venisse arrestato?La storia racconta di un pompiere che svolgendo il lavoro di brucia libri ,quando conosce una donna simile d'aspetto alla moglie (e del resto e' la stessa attrice che interpreta due ruoli differenti) che lo invita a leggere i libri ,la sua vita comincia a cambiare e capisce l'importanza del leggere e del conoscere,arrivera' ad essere lasciato dalla moglie,e abbandonare il suo lavoro di pompiere fuggendo e rifugiandosi in una comunita' dentro ad un bosco dove le persone imparano i libri a memoria.
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Se leggere fosse proibito? cosi e' scritto sulla locandina di questo capolavoro di Francois Truffaut(jules e jim,la calda amante),cosa accadrebbe se in un futuro non troppo lontano i libri venissero bruciati e chi li legge venisse arrestato?La storia racconta di un pompiere che svolgendo il lavoro di brucia libri ,quando conosce una donna simile d'aspetto alla moglie (e del resto e' la stessa attrice che interpreta due ruoli differenti) che lo invita a leggere i libri ,la sua vita comincia a cambiare e capisce l'importanza del leggere e del conoscere,arrivera' ad essere lasciato dalla moglie,e abbandonare il suo lavoro di pompiere fuggendo e rifugiandosi in una comunita' dentro ad un bosco dove le persone imparano i libri a memoria.Truffaut per la prima volta ha a disposizione una casa di produzione come la universal,ma nonostante tutto dirige con sempolicita' e riprende la sua inquadraturalaterale con zoom violenti,facendo uscir fuori un film tecnicamente perfetto.Inoltre la pellicola e' molto fedele al romanzo di brodbury,ma nonostante su quest'ultimo si senta molto il fantascientifico,nel film invece sembra una sorta di presente storto,dove tutto va in una direzione(il tram) e il resto in entrmabe le parti(nel finale tutti gli uomini camminano in direzioni diverse),la societa' di fahrenheit e' narcotizzata,ognuno ha lo sguardo perso,vuoto,il tutto perche' il sentimento e' tenuto sotto controllo ,i libri danno emozioni e dunque malessere.Un ottimo film ben diretto dal grande Francois Truffaut
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