Giardini in autunno

Il film mi ha annoiata, sebbene riconosca che "c'è del vino in quest'acqua". Mi pare che si possa dire che la storia comincia quando entra in scena Michel Piccoli.
Troppo lunga la premessa, troppo improbabili le situazioni, troppo ovvia la conclusione.

è un film simpatico, ironico, ben fatto, scorrevole, soprattutto intelligente, ma proprio perchè è fatto con sottile intelligenza e sagacia non tutti possono capire ed apprezzare.

fa schifo

niente di speciale

Un ministro costretto a dare le dimissioni torna a vivere nel suo quartiere. Tra vecchi amici e vecchi e nuovi amori la vita scorrere placidamente. Corale, episodico e vagamente surreale il film è percorso da un umorismo sotterraneo che pare la naturale manifestazione di un’intensa e gioviale vitalità. Ioselliani guarda al mondo con ironia e disincanto, ma anche con ottimismo. L’uomo è una creatura bizzarra, persino assurda, ma divertente e portata alla comunione con i suoi simili. Tanto più riesce a soddisfare la sua naturale inclinazione alla tranquillità e al piacere, tanto più sarà socievole. Girato in stato di grazia, il film mette di buon umore, soprattutto quando è in scena M. Piccoli, irresistibile nei panni della vecchia madre del protagonista. [+]

Un ministro costretto a dare le dimissioni torna a vivere nel suo quartiere. Tra vecchi amici e vecchi e nuovi amori la vita scorrere placidamente. Corale, episodico e vagamente surreale il film è percorso da un umorismo sotterraneo che pare la naturale manifestazione di un’intensa e gioviale vitalità. Ioselliani guarda al mondo con ironia e disincanto, ma anche con ottimismo. L’uomo è una creatura bizzarra, persino assurda, ma divertente e portata alla comunione con i suoi simili. Tanto più riesce a soddisfare la sua naturale inclinazione alla tranquillità e al piacere, tanto più sarà socievole. Girato in stato di grazia, il film mette di buon umore, soprattutto quando è in scena M. Piccoli, irresistibile nei panni della vecchia madre del protagonista. [-]

Mal recitato, attori che non sono attori ma comparse guidate nei movimenti. Pure i passi che fanno gli attori sembrano guidati dal telecomando del regista. Inquadrature anni '70, una storia banale e noiosa. Le scene sembrano arredate da un robbivecchi diseredato dal suo stesso carretto. Insomma, se vi volete avventurare in un film del "maestro" georgiano Iosselani per poter raccontare agli amici della vostra passione per il film alternativo, consapevoli di restare annoiati, delusi e disgustati da una pessima pellicola, guardate questo film. Stupisce la scelta degli attori. Sembra un libro dei mostri di Dungeon's and dragons! L'alcool scorre a fiumi sia tra i personaggi che nelle sinapsi del regista!

Bari,4 novembre 007 Ho visto questo film a un cineforum di mattina domenica scorsa e mi è piaciuto moltissimo, nonostante la scena iniziale mi abbia fatto venir voglia di scappare subito via; autunno, morte..una depressione. Invece no: l'ambiente di Parigi è ricostruito benissimo, alla Garrel, sembra di vivere insieme a Vincent - attore che ho trovato molto a suo agio nella parte e non inespressivo come ha detto qualche critico - un farfallone perdigiorno ma con un suo fascino, capace di un senso artistico che nobilita la sua discesa agli inferi...certo, la storia ha un andamento dostojevskiano. Fa male al cuore vedere Vincent sbevazzare sotto i ponti insieme ai suoi ex inquilini o la casa occupata da preti ortodossi non meno invadenti dei precedenti. [+]

Bari,4 novembre 007 Ho visto questo film a un cineforum di mattina domenica scorsa e mi è piaciuto moltissimo, nonostante la scena iniziale mi abbia fatto venir voglia di scappare subito via; autunno, morte..una depressione. Invece no: l'ambiente di Parigi è ricostruito benissimo, alla Garrel, sembra di vivere insieme a Vincent - attore che ho trovato molto a suo agio nella parte e non inespressivo come ha detto qualche critico - un farfallone perdigiorno ma con un suo fascino, capace di un senso artistico che nobilita la sua discesa agli inferi...certo, la storia ha un andamento dostojevskiano. Fa male al cuore vedere Vincent sbevazzare sotto i ponti insieme ai suoi ex inquilini o la casa occupata da preti ortodossi non meno invadenti dei precedenti...ci si chiede cosa non va in quest'uomo...forse la madre che tutto perdona e che, genialmente, in realtà è un uomo? Ma del resto Vincent, pur nella sua sostanziale fatuità, è amato da tutte/tutti, al contrario del suo successore, mammone e basta e dunque senza risorse poi alla fine: nessuno ce l'ha con lui...che potrebbe essere anche un ritratto d'intelletuale. Buone letture, conosce la musica..ma non c'è posto per lui nella nostra società e meno male che ha qualche rendita, beato lui. Poi c'è la grande metafora del potere, anche coloniale e della Francia stessa che forse è un po' come Vincent, custode di un grande passato ma incapace di gestire il presente. Un grande film. Mariateresa Gabriele [-]

bisognerebbe avere il coraggio del bambino della suddetta favola o ammettere, nel dubbio, di non capire nulla di cinema. Tra le due scelgo di dire che poteva durare mezz'ora e essere muto, mi sarebbe piaciuto di più

ottimo film.......ottime inquadrature......insomma un film alla francese

E' uno dei film più brutti e noiosi che abbia mai visto.