Malevic irrompe nella superficie non più piana con le sue figure indomite e schiude nuovi cieli e foreste. È un invito all’esplorazione, ma quando te ne accorgi il viaggio è già cominciato e non c’è più scampo.
Viaggio inaudito, sessuale, in cui non c’è conduttore; dove strati differenti di scrittura traggono tra le onde della poesia e del teatro, che trasudano dalle costruzioni dell’immagine acustica dell’opera di Malevic. E ti trovi stravolta a costruire con Melevic un altro paradiso.
Con Fabiola Giancotti Malevic invita all’esplorazione del paradiso artificiale, quindi intellettuale, quindi finanziario.