Edipo re

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Un film di Pier Paolo Pasolini. Con Franco Citti, Alida Valli, Carmelo Bene, Julian Beck, Silvana Mangano.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 104 min. - Italia 1967. MYMONETRO Edipo re * * * 1/2 - valutazione media: 3,93 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
andrea guidi domenica 24 aprile 2022
la corsa di edipo Valutazione 5 stelle su cinque
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Edipo al trivio corre urlando dopo aver colpito l'araldo che gli si para davanti minaccioso. Corre lungo la direzione da cui era giunto, non per paura o chiara volontà di fuga, ma come se gli fosse rimasto uno scrupolo inconscio, quello di evitare l'incontro diretto con Laio, il padre, che gli aveva intimato di scansarsi dal sentiero. Come se vi fosse ancora una qualche resistenza nel volere degli uomini di fronte al volere del fato. Nel testo di Sofocle questa corsa non compare. In questa corsa Pasolini ritrae il dramma contemporaneo di un figlio che uccide il padre comunque, ma che vuole sempre di più rimandare l'incontro con l'autorità paterna. C'è anche naturalmente un tratto autobiografico, la corsa del suo Edipo è la tendenza a identificarsi con la madre e a rifiutare l'adesione al ruolo maschile, pieno di potere e di identità storica. [+]

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marfil nico domenica 11 ottobre 2020
la rappresentazione del mito di edipo Valutazione 4 stelle su cinque
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del mito di Edipo nulla è da dire perchè tutti sappiamo cosa rappresenti nella società di oggi: nel film Pasolini rappresenta come ben detto nella recensione sopra esposta la figura quasi angelica della madre in contrasto con il colore scuro della pelle del figlio quasi posseduto da una passione irrequieta.
Credo che l'effetto scenico sia ben riuscito e forse anche quello psicologico Mi è piaciuto per esempio quel gesto più volte ripetuto di Edipo di mordersi la mano come a voler anticipare il dramma che lo vede protagonista suo malgrado. A mio modesto parere un operazione in generale riuscita per Pasolini quella di rappresentare l'incesto e la tragedia greca per come la presenta Sofocle del resto non ci sono grandissime differenze però non mi è piaciuta la scena di quando lui corre gridando e scappando dalle guadie e poi incontro a loro per ucciderle in quanto l effetto risulta ilare più che far spavento Poi non so con quali intenzione lo abbia fatto Pasolini. [+]

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merolli mara mercoledì 6 novembre 2019
edipore Valutazione 0 stelle su cinque
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risposta molto tardiva a Faber: è interessante il discorso delle metafore. A mio parere, lo spostamento temporale nel film Edipore è meraviglioso, perché esprime tutto il dramma universale ed eterno di questo complesso "complicatissimo" che risiede nel animo più profondo dell'uomo.

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francis metal lunedì 30 gennaio 2017
povero sofocle... e povero pasolini Valutazione 1 stelle su cinque
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Non mi aspettavo che Pasolini fosse capace di fare un film così brutto, noioso e fatto male... 

Io amo tantissimo "Salò e "Uccellacci e uccellini", il "Vangelo" è un lavoro decisamente inferirore, ma "Edipo re" è veramente brutto... Medea era lento e noioso, ma questo è veramente uno schifo.

Non è ambientato in Grecia, non ha nulla di greco, per quale ragione? E poi è lento... lento... la recitazione è pessima... Giocasta non sembra affatto la madre di Edipo.
I dialoghi sono fatti male, ad esempio Edipo usa la parola "zingari", ma come può un greco conoscere gli zingari?  E poi usano la parola "Dio" quando i greci adoravano più dei. [+]

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luca scialò giovedì 2 settembre 2010
storie di edipo di ieri e di oggi Valutazione 3 stelle su cinque
33%
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Pasolini ci propone la storia di Re Edipo, il quale, da piccolo abbandonato in un deserto, viene ritrovato da un servo e da adulto uccide ignaro il padre e si accoppia con la madre. Finisce però per scoprire l'amara verità a cui non voleva credere quando gli veniva profetizzata. La storia di Edipo viene anche riadattata, all'inizio e alla fine del film, ai nostri giorni.
Intensa l'interpretazione di Franco Citti, ormai attore maturo e pronto per ruoli non romaneschi; bella come una dea la Mangano. Geniale poi l'idea del traspondere la leggenda ai giorni d'oggi. Resta il fatto che non tutti i passaggi siano di facile comprensione.

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tommy mercoledì 6 gennaio 2010
capolavoro dimenticato Valutazione 5 stelle su cinque
67%
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33%

Questo è un film da guardare in religioso silenzio.Uno di quei film che hanno la poesia e l'arte al massimo dell'espressione in ogni fotogramma;la storia classica di Edipo viene ricostruita e rimaneggiata, tanto da presentarci un finale a sorpresa nel quale Edipo (Citti) ormai cieco, vagabonda per le strade moderne assieme ad un fido compare (Anghelos, interpretato da Davoli)...Ciò che più colpisce del film è lo straordinario equilibrio della regìa di Pasolini: ciò che gli è sempre stato accusato dai giornalisti e dai critici (cioé il suo gusto sconfinato per le storie crude di gente popolana e sgangherata) qua è straordinariamente messo in secondo piano.Qualsiasi regista avrebbe puntato sul lato più "boccaccesco" del rapporto madre/figlio-amante e magari avrebbe occupato gran parte delle scene con immagini forti e scandalizzanti dedicate alla passione incestuosa; Pasolini invece lascia solo immaginare la passione fisica e si concentra elegantemente sui contenuti e sui risvolti tragici sulla psiche di Edipo. [+]

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ralphscott sabato 5 settembre 2009
sobrio ed affascinante Valutazione 3 stelle su cinque
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100%

Diamo merito al regista di puntare ad una chiara esposizione dei fatti,scegliendo di non eccedere nelle riprese con le due grandi attrici,ma preferendo una sceneggiatura linda,sebbene evocativa,con il valore aggiunto dell'originale scelta di aprire e chiudere l'opera in modo personale. Alcuni punti poco logici,come il protagonista che assalta urlando i malcapitati soldati del padre,reo di una presunta offesa nei suoi confronti,e l'incontro con la Sfinge,lasciano un po' perplessi.

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paride86 lunedì 20 ottobre 2008
non interamente riuscito Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Il film parte in un periodo che potrebbe benissimo riferirsi agli anni '20, ovvero quando è nato Pasolini, e si conclude nell'epoca in cui è stato girato, cioè fine anni'60. In questo modo il regista vuole accostare la sua storia con quella di Edipo, che andrà a sviluppare in tutta la parte centrale della pellicola. La sceneggiatura è buona, come pure le interpretazioni, specialmente per la Mangano e la Valli. Il film porta in sé una forte carica mistica, non solo nei temi ma anche esteticamente: purtroppo in una storia come questa le scenografie andavano curate di più . Mi riferisco alle scene dell'oracolo di Delfi e, soprattutto, all'episodio della Sfinge, liquidato molto sbrigativamente da Pasolini (se questo film l'avesse girato Fellini, che all'epoca preparava il "Satyricon", avremmo avuto un capolavoro assoluto). [+]

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alexscorpio giovedì 24 luglio 2008
concordo con chi mi ha preceduto !!! Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Quindi non mi staro' a dilungare , il film per me rimane un capolavoro e come tanti altri film del regista , ha il potere ancora una volta di meravigliarci , offrendoci l'ennesima prova di grande cinema !!!

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faber giovedì 14 febbraio 2008
le due metafore Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
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Sono d'accordo con tutte le recensioni che mi hanno preceduto, ma resto un pò seccato perchè da nessuno è stato, in particolae, svelato il motivo per cui P.P.P abbia scelto, invece che di integrare la vicenda edipica nel bel mezzo della contemporaneità, come d'altronde sembrava promettere il "prologo", per così dire, del film, e invece sceglie di catapultare la storia nell'antica Grecia, ripercorrendo il testo sofocleo senza "rivisitarlo" nel senso in cui un pò tutti si aspettava che facesse. Dunque, per chi assiste ad un film del genere, e si pone questo interrogativo legittimo, cosa bisogna rispondere? Che Pasolini, sebbene facesse tanto il "popolofilo", poi cercava in tutti i modi di distanziarsi il più possibile dalle sue capacità di comprensione riguardo alle sue opere, dunque alle sue opinioni? O che, in realtà l'amore per il popolo era solo un fronzolo originale che gli garantisse l'esclusività e la differenza intellettuale rispetto ai comunisti del suo tempo? No, certo. [+]

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