hulk1
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martedì 14 aprile 2020
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tagliato con l'accetta
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Cosa abbiamo , afferma il produttore con il sigaro in bocca, la Sharon, bisogna battere subito il ferro , prendiamo la finestra su cortile, omicidio a luci rosse, la topa della Sharon, mettiamo uno dei Baldwin , tutti e quattro non ne fanno uno decente, un berengher a paga salariale, il gotico moderno ed ecco slliver, un fiasco totale
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marco.vittorio.defilippis@gmail.com
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domenica 9 giugno 2019
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vivere o conoscere? un giallo drammatico
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È facile confondere questo film con un semplice giallo erotico, ma qui, l’erotismo, ha una funzione quasi metafisica. Serve a sostenere la verità. La sequenza erotica dice che ciò che si vede è realmente accaduto.
Lascio la trama ai siti ufficiali perché è semplicemente la “scusa” per introdurre la vera tesi del film.
Tutto il palazzo in cui si svolge la quasi totalità del film è controllato da telecamere, poste in ogni appartamento ed il proprietario si gode il suo personale reality show costituito dalla vera vita delle persone che abitano il suo palazzo.
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È facile confondere questo film con un semplice giallo erotico, ma qui, l’erotismo, ha una funzione quasi metafisica. Serve a sostenere la verità. La sequenza erotica dice che ciò che si vede è realmente accaduto.
Lascio la trama ai siti ufficiali perché è semplicemente la “scusa” per introdurre la vera tesi del film.
Tutto il palazzo in cui si svolge la quasi totalità del film è controllato da telecamere, poste in ogni appartamento ed il proprietario si gode il suo personale reality show costituito dalla vera vita delle persone che abitano il suo palazzo. Carly se ne innamora e verso l’ultimo quarto del film viene messa al corrente del sistema di visione globale del palazzo. In realtà già dall’inizio del film si vedono gli schermi che riproducono quel che accade negli appartamenti, ma solo molto dopo si scopre chi c’è a guardarli.
All’inizio Carly è turbata, ma poi inizia a piacerle vedere la vita privata delle persone.
Ma presto si accorge che la conoscenza genera una responsabilità: cosa fare, ad esempio, quando sai di un abuso sessuale? Stai zitto o agisci per fermarlo? È giusto violare la privacy di una coppia in cui lui è affetto da tumore?
Il gigantesco gossip che vede la sgomenta. Ella si trova dall’altra parte dei monitor del Grande Fratello di 1984 di Orwell. Il desiderio sfrenato di gossip della sua collega di lavoro che cerca “fatti veri” che non si raccontano mai nessuno è in realtà un denominatore comune agli esseri umani. La voglia di conoscenza del vero è la stessa dell’Eden, in cui Eva cede e mangia il frutto proibito (Gen. 3,6).
Carly riconosce il proprio desiderio di conoscere la vita degli altri (come quando spia con un cannocchiale l’amplesso di una coppia nel palazzo di fronte) ma lo ricusa e sembra dire a Seek che quel qualcosa di vero che cerchi è la tua vita. È quella che devi vivere. La conoscenza di tutto ti dà una responsabilità che non sei in grado di gestire e ti porta via il tempo che devi vivere.
Infatti, «E adesso vivi» è la frase di Carly che chiude il film e ordina a Seek di fare ciò che è giusto: vivere. Un bel film da vedere.
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alan rubino
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lunedì 3 ottobre 2011
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thriller erotico dozzinale ma ben confezionato
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Il titolo del film si riferisce ai tipici palazzi lussuosi, stretti e molto alti, caratteristici di Manhattan,
New York. In un appartamento di uno di questi si trasferisce Carly Norris (Sharon Stone), una bellissima caporedattrice in
una casa editrice, allo scopo di cambiare vita dopo il fallimento del suo matrimonio durato sette anni.
Una volta sistematasi, Carly fa conoscenza con alcuni inquilini del palazzo, tra cui Jack Landsford (Tom Berenger),
uno scrittore che la invita a leggere i suoi romanzi, e Zeke Hawkins (William Baldwin), un giovane
misterioso con cui intreccia una focosa relazione. Ben presto, Carly apprende che la donna che viveva nel suo
appartamento prima di lei è morta precipitando dal balcone, in circostanze poco chiare.
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Il titolo del film si riferisce ai tipici palazzi lussuosi, stretti e molto alti, caratteristici di Manhattan,
New York. In un appartamento di uno di questi si trasferisce Carly Norris (Sharon Stone), una bellissima caporedattrice in
una casa editrice, allo scopo di cambiare vita dopo il fallimento del suo matrimonio durato sette anni.
Una volta sistematasi, Carly fa conoscenza con alcuni inquilini del palazzo, tra cui Jack Landsford (Tom Berenger),
uno scrittore che la invita a leggere i suoi romanzi, e Zeke Hawkins (William Baldwin), un giovane
misterioso con cui intreccia una focosa relazione. Ben presto, Carly apprende che la donna che viveva nel suo
appartamento prima di lei è morta precipitando dal balcone, in circostanze poco chiare. Inoltre, in tutte le
abitazioni del grattacielo, sono installate delle telecamere nascoste, per mezzo di cui qualcuno spia le vite degli
inquilini...
Liberamente tratto da un romanzo di Ira Levin, il film è stato evidentemente realizzato badando di più alla
confezione che alla trama. La prima è senza dubbio impeccabile, dalle musiche alla fotografia, dall'eleganza dello
Sliver, dai cui spazi angusti scaturisce un senso di claustrofobia, all'indiscutibile sensualità di Sharon Stone.
Ma la seconda è piuttosto dozzinale e spreca le potenzialità di alcuni spunti interessanti: non sono approfondite
le ragioni che spingono chi spia ad allestire l'impianto video, né quest'ultimo viene utilizzato per imbastire
sottostorie che lascino spazio alle vicende dei diversi inquilini. E il finale lascia alquanto insoddisfatti visto
che le motivazioni del killer sono del tutto assurde e poco credibili. La coppia attrice-sceneggiatore
Stone-Eszterhas aveva funzionato decisamente meglio un anno prima in "Basic Instinct" di Paul Verhoeven.
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filippo catani
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martedì 7 giugno 2011
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da buttare
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Reduce da un matrimonio fallito una bella e dinamica donna prende casa in un nuovo palazzo nel quale poco tempo prima è stato commesso un delitto. Nel frattempo intreccerà contatti con il vicino ma soprattutto con l'affascinante padrone di casa.
La trama di questo film è decisamente mediocre e priva di spunti dove Sharon Stone recita il solito ruolo di femme fatale. Probabilmente anche il regista si accorge che la trama non brilla e decide di "impreziosirla" con alcune performance erotiche che lasciano il tempo che trovano (specialmente la scena del ristorante con mutandine sfilate). Da evitare accuratamente.
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serafina
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mercoledì 10 marzo 2010
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questo films è stupendo
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mi piacerebbe sapere il killer chi è
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serafina
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mercoledì 10 marzo 2010
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stupendo
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non ho capito chi è il killer
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atticus
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giovedì 30 aprile 2009
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bidone in confezione lusso
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Sulla scia di Basic Instinct, il ritorno del thriller erotico alla Joe Esztheras, ovvero trama pretestuosa, sesso selvaggio, atmosfera hi-tech e rimandi hitchcockiani. Tutta la confezione è di gran lusso, dalle musiche alla fotografia di Bartowiak, ma la sensazione di vuoto è a dir poco allucinante! La Stone offre la sua recitazione sopra le righe, Baldwin solo il suo culo.
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(di serafina)
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frank
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domenica 1 febbraio 2009
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un thriller come tanti...ma c'è sharon stone
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Un thriller come tanti che non avendo quasi nessuna qualità particolare (i dialoghi sono stupidi e la sceneggiatura prevedibile) punta sul fascino della Stone, che indubbiamente aggiunge interesse e concede al telespettatore svariate scene di sesso soft-core. Cast composto da nomi importanti, non tutti sfruttati a dovere, come Martin Landau, qui in un ruolo davvero marginale...le abilità recitative del buon cast non sono purtroppo messe in evidenza a causa di una sceneggiatura sgangherata...
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santos
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mercoledì 28 febbraio 2001
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da salvare solo la performance di tom berenger
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SLIVER E' UN FILM ASSURDO DOVE IN POCHE PAROLE SI VEDONO SHARON STONE (DIVA PORNOGRAFICA CERTIFICATA DALLE GRANDI CASE CINEMATOGRAFICHE COME ATTRICE DI PRIMA GRANDEZZA....), E WILLIAM BALDWIN
CHE RECITANO IN MODO ABOMINEVOLE.
L'UNICO A RECITARE IN MANIERA PIU' CHE PREGEVOLE E' TOM BERENGER (E NON SI CAPISCE BENE COME UN'ATTORE DELLA SUA CARATURA, UN LEADING MAN, RIESCONO HA FARLI FARE LA PARTE DI UN CARATTERISTA DI LUSSO).
BRAVO TOM BERENGER.
WILLIAM BALDWIN E SHARON STONE ATTORI SOPRAVALUTATI CHE VALGONO SOTTO IL PROFILO DELLA RECITA ZERO ASSOLUTO.
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