stefanocapasso
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mercoledì 15 novembre 2017
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storia di amore in un noir classico
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Philip Marlowe è un investigatore privato che non ha molto lavoro, ed è un uomo abbastanza solo. Una sera Malloy, appena uscito dal carcera lo ingaggia per ritrovare la sua fidanzata Velma. E subito dopo riceve da Marriott l’incarico di ritrovare una collana di giada scomparsa. Coinvolto negli sviluppi delle due indagini Marlowe si troverà a districare un complesso intreccio di doppi giochi ad opera di una banda criminale.
Il noir di Edward Dmytryk girato nel 1944, contiene tutti gli elementi tipici del genere. Il detective che parte alla ricerca di una verità e si confronto con ambienti torbidi dove nessuno dei protagonisti riesce ad avere una comprensione chiara della realtà Ed è la stessa esperienza dello spettatore che a fatica ricostruisce l’intreccio seguendo il lungo flashback dell’investigatore.
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onufrio
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martedì 18 aprile 2017
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un contorto caso poliziesco
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Il detective privato Philip Marlowe viene ingaggiato da un grosso omone per trovare una ragazza che non vede da ben otto anni; poco dopo un nuovo caso si aggiunge al detective, la scomparsa di una preziosa collana. Le due vicende sono collegate fra di loro in una contorta descrizione narrativa che attira poco lo spettatore, e a tratti lo annoia in classici stereotipi magari anche innovativi per l'epoca.
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breberto
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venerdì 28 dicembre 2007
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vogliamo sfatare certi miti?
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Questo film è citato ovunque si parla del noir come un film mito, che non solo ha introdotto al cinema il personaggio di Marlowe, ma contiene le caratteristiche che saranno proprie e più peculiari di questo genere: sequenze oniriche, flash back, voce fuori campo, contrasti luci-ombre, tutti quegli ingredienti derivanti dal cinema tedesco dell'espressionismo. L'ho rivisto ora - mente sto leggendo il bellissimo saggio di R.Venturelli 'L'età del noir' Einaudi - per verificare la valdità di tanti giudizi letti. Francamente mi sono irritato e annoiato: la vicenta è poco significativa e ingarbugliata - non meno di quella de 'Il grande sonno' notoriamente indecifrabile - i personaggi schematici, ma soprattutto c'è scarsissima tensione narrativa.
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Questo film è citato ovunque si parla del noir come un film mito, che non solo ha introdotto al cinema il personaggio di Marlowe, ma contiene le caratteristiche che saranno proprie e più peculiari di questo genere: sequenze oniriche, flash back, voce fuori campo, contrasti luci-ombre, tutti quegli ingredienti derivanti dal cinema tedesco dell'espressionismo. L'ho rivisto ora - mente sto leggendo il bellissimo saggio di R.Venturelli 'L'età del noir' Einaudi - per verificare la valdità di tanti giudizi letti. Francamente mi sono irritato e annoiato: la vicenta è poco significativa e ingarbugliata - non meno di quella de 'Il grande sonno' notoriamente indecifrabile - i personaggi schematici, ma soprattutto c'è scarsissima tensione narrativa. Non mi appaga più di tanto il giudizio - anche di Venturelli - che il film vuole rispecchiare caos e confusione visti dal private eye, nè tantomeno sono disposto ad ammirare elementi formali che si sono visti al loro meglio in molti film successivi del genere noir. Insomma, un film francamente sopravvalutato: ho rivisto da poco 'Odio implacabile' dello stesso Dmytrik, il quale, pur non esente da difetti (è moralistico e predicatorio sul tema razziale) presenta momenti molto intensi.
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[+] falcone maltese
(di maria)
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