elgatoloco
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domenica 18 aprile 2021
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sordi "serio"
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"Io so che tu sai che io so"(Alberto Sordi, coautore con Rodolfo Sonego e Augusto Caminito dlla sceneggiatura, essendo Sonego, abituale colalboraore"sordiano"autore del soggetto, 1982). Un impegato di banca, scopre che la moglie viene"registrata".intercettata da un investigatore privato. Ma la cosa avviene per errore, essendo invece"da intercettare"un ricchissimo vicino di casa, che aveva sospetti riguardo alla propria moglie. Di là, però la questione"s'ingrossa"e si viene a sapere che il protaognisa, che forse ha una malattia terminale(cosa che si rivelerà falsa, per sua fortuna)ha un amante, che una sola volta anche sua moglie è andata a letto con un alro, qausi"per sfida", che la figlia era stata iniziata alla droga da un avvocato, amico del padre e che.
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"Io so che tu sai che io so"(Alberto Sordi, coautore con Rodolfo Sonego e Augusto Caminito dlla sceneggiatura, essendo Sonego, abituale colalboraore"sordiano"autore del soggetto, 1982). Un impegato di banca, scopre che la moglie viene"registrata".intercettata da un investigatore privato. Ma la cosa avviene per errore, essendo invece"da intercettare"un ricchissimo vicino di casa, che aveva sospetti riguardo alla propria moglie. Di là, però la questione"s'ingrossa"e si viene a sapere che il protaognisa, che forse ha una malattia terminale(cosa che si rivelerà falsa, per sua fortuna)ha un amante, che una sola volta anche sua moglie è andata a letto con un alro, qausi"per sfida", che la figlia era stata iniziata alla droga da un avvocato, amico del padre e che... Alla fine , tutto si risolve, dove tutti sanno tutto, facendo finta di non sapere quasi nulla, così, per queito vivere. Sordi, in questa fase, da buon"borghese moralista", decide di proporre una sorta di quieta iprocrisia come rimedio ai mali della famiglia moderna, in cui le cose molte volte vengono tenute nascoste. Ma poi; oltre a guardare con molta attenzione a un fenimeno allora quasi ignoto o grascurato, le intercettazioni illecite e al loro potere di rovinare , almeno potenzialmente, le famiglie, Sordi sa guardare ad altro, ossia al potere allora dominante(oggi Internet e social hanno un potere che ha in gran parte soppiantato quello dlela TV)della televisione, con tutto il"corteggio"di scandali esaminati e commentati, spesso iper -e stra.commentati, con una esplosione di florilegi impropri etc. , tanto che si vedono"in azione"due mezzibusti da novanta dell'epoca come Gianni Letta(ancora non assurto al livello di "pater patriae")e Sandro Paternosto, gentilmente ospiti.ospitati. Non manca un cenno polemico all'ipocrisia umana toale, con l'avvocato amico di famiglia, che ha iniziato alla droga la figlai della coppia amica(Claudio Gora è nella parte), mentre poi è la coppia stessa, che sembra dapprima addormentata in una sorta di tranquilla"odissea"da"travets casalinghi", a dover metabolizzare quanto le piove addosso da molto tempo, in realtà essendone in grana parte ignara, proprio perché in famiglia non si parla(più, ormai)perché i rapporti fmailiari sono ridotti allo zero(già all'0inizio ciò è chiaro, quando il padrone di casa si rifugia in soggiorno a guardare la partita...), perché l'atomismo sociale e anche familiare negli anni Ottanta del 1900 inizia a dominare la scena, senza"remissisione"... La Coppia Sordi.Monica Vitti, ben rodata dai tempi di"amore mio aiutami"(1969)e poi di"Polvere di Stelle"(1973)è una garanzia, che anche in questo caso non smette di impressionare, beninteso positivamente. Le musiche di Piero Piccioni rivelano di nascere sinergicamente con le intenzioni di Sordi, come dal film si evince chiaramente. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 25 maggio 2020
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bonaria satira sordiana
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Come sempre bonario, anche in questo suo(regia, interpretazione da protagonista, sceneggiatura scritta con Rodolfo Sonego, autore anche del soggetto)"Io che so che tu sai che io so"(1982), dove, parlando di come un distinto impiegato di banca, dottore in giurisprudenza o economia(non è specificato), che abita nello stesso edificio di un famoso economista, la cui moglie doveva essere"indagata"da un investigatore privato, mentre a essere indagata è, per errore, la moglie dell'impiegato, questi viene a scorpire che la moglie l'ha tradito(ma soo una volta, senza provare piacere, dirà alla figlia), che la figlia è stata tossicodipendente per colpa di un avvocato amico del padre, fra l'altro.
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Come sempre bonario, anche in questo suo(regia, interpretazione da protagonista, sceneggiatura scritta con Rodolfo Sonego, autore anche del soggetto)"Io che so che tu sai che io so"(1982), dove, parlando di come un distinto impiegato di banca, dottore in giurisprudenza o economia(non è specificato), che abita nello stesso edificio di un famoso economista, la cui moglie doveva essere"indagata"da un investigatore privato, mentre a essere indagata è, per errore, la moglie dell'impiegato, questi viene a scorpire che la moglie l'ha tradito(ma soo una volta, senza provare piacere, dirà alla figlia), che la figlia è stata tossicodipendente per colpa di un avvocato amico del padre, fra l'altro... , mentre lui stesso a suo tempo ha approfittato della csa di campagna per fare all'amore con una sua dipendente... Un intreccio, insomma, in cui forse c'è di mezzo anche un po'di spionaggio industriale(il famoso economista era comunque noto a livello mondiale), ma la cosa non è ben chiarta. In modo bonario, Sordi autore-regista sonda gli umori della società senza nascondere quanto si nasconde dietro il velo di quella che chiamiamo, per comodità e come"ipotesi di lavoro", "ipocrisia borghese", ma, da conservatore illluminato quale in fondo certamente era, lo fa in modo bonario, come dire"qualche peccattuccio ce l'ha anche la persona più seria", dunque all'insegna del"tout comprendre pour tout pardonner",,, Cìè anche un riferimento, neppure da poco, anche questo in chiave bonaria, al fatto che esistono pedinamenti, intercettazioni, registazioni illecite etc., tutte problematiche che ormai trentotto anni fa non erano à la une, ma lo sono oggi, quando le cose sono molto più compilcate e i conflitti sia politici, all'interno dei partiti, sia tra i tre poteri(esecutivo, legistlativo, giudiziario)sono di ben altra rilevanza rispetto a quasi 40 anni fa... Come sempre, soprattutto come autore.regista, Sordi ci ha dato una sorta di radiografia perenne della nostra società e dello "stato dell'arte"della stessa, riuscendo a darci qualche"fulmine a ciel sereno", qualche intuizione fulminante, astenendosi, però, da una critica troppo dura, troppo fortemente segnata dalla satira feroce, impietosa, forse conscio del fatto, come diceva un suo predecessore più"feroce"che"sono conservaotre in una realtà in cui, in realtà, non c'è nulla da conservare...Sordi interprete, come al solito ma anche più che altrove, qui è sornione bonario, dove però l'aspetto bonario è messo in dificoltà dal carattere"sornione"della sua critica, dove il suo gioco di interrelazione interpretativa con la sua partner sullo schermo, nel ruolo della moglie(qui è nuovamente Monica Vitti, che con Sordi ha collaborato in modo straordinario già in"polvere di stelle"di metà degli anni Settanta, è nuovamente"perfetto". tra gli/le altri/e Claudio Gora in un breve cameo, Ivana Monti(l'amante di lui), Isabella De Bernardi, nella parte della figlia, ma anche Sandro Paternostro e Gianni Letta(allora non assurto, ancora, al rilievo che ha dagli anni Novanta in poi)che interrpretano se stessi, anche qui a testimonianza della volontà non"documetaria"ma di documentazione storica che Sordi si è sempre premesso di realizzare nei suoi film come autore. El Gato
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elgatoloco
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sabato 31 dicembre 2016
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sordi moralista con riserva
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"Io so che tu sai che io so", roba da far impallidire il grande sofista Gorgia...per il titolo: dramma"In casa"di Albertone, con il marito che per un caso(sbambio di persona)scopre che la moglie gli è infedele o meglio che gli è stata infedele solo una volta, con un medico che esaminava la possibile malattia di suo marito, che comunque amava. Situazione borghese"tranquilla"cui comunque Sordi non avrebbe mai potuto(e voluto, ovviamente) dare un finale tragico, visto il suo amore per la"medietas"-e qui emerge anche, oltre al"filosofo della vita", il cattolico Sordi che si batte per l'amore coniugale(che importa che nella vita non si sia mai sposato.
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"Io so che tu sai che io so", roba da far impallidire il grande sofista Gorgia...per il titolo: dramma"In casa"di Albertone, con il marito che per un caso(sbambio di persona)scopre che la moglie gli è infedele o meglio che gli è stata infedele solo una volta, con un medico che esaminava la possibile malattia di suo marito, che comunque amava. Situazione borghese"tranquilla"cui comunque Sordi non avrebbe mai potuto(e voluto, ovviamente) dare un finale tragico, visto il suo amore per la"medietas"-e qui emerge anche, oltre al"filosofo della vita", il cattolico Sordi che si batte per l'amore coniugale(che importa che nella vita non si sia mai sposato...)sempre e comunque, anche dopo una"scappatella". Nelle sequenze in bianco e nero girate per errore dal detective privato che avrebbe dovuto seguire un'altra persona c'è il tema dell'alternanza tra bianco e nero(passato)e colore(presente)ma anche il rimpianto di Albertone per il"buon tempo antico"(?), per gli anni della sua giovinezza, quando i film a colori non esistevano in Italia(negli States sì, "Via col vento"insegna...), che è un rimpianto non acritico, non da"laudator temporis acti", da moralista impenitente, che rimpiange qualcosa sempre e comunque del passato, ma da persona che sa lasciarsi guidare da sentimenti e passioni ma che sa argomentare anche e soprattutto seguendo la ragione, oltre naturalmente, nel caso di Sordi, la fede. Film del 1982, un po'di transizione per il Sordi regista, con Monica Vitti, già sua partner in altre occasioni in vari film. Da seguire tutto il Sordi, regista-interprete, da riscoprire anche nei dettagli, questo implacabile critico del suo tempo, questo osservatore di quanto avviene, anche nelle rapidissime trasformazioni cui siamo sottoposte/i in ogni momento(=dromologia, notoriamente, per usare l'acuta definizione di Paul Virilio), che "sfugge da tutte le parti", se lo si vuole etichettare in maniera rigida, facendolo rientrare a forza in definizioni e etichettature che spesso(tra l'altro)lasciano il tempo che trovano, in quanto facilmente scavalcate e messe in mora(se non completamente superate)in brevissimo tempo, come insegna la vita(ben più del cinema, che è"nottola di Minerva"-Hegel-come tutta la cultura in genere). El Gato
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onufrio
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lunedì 31 dicembre 2012
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non è vero,ma ci credo..
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Commedia all'italiana dai risvolti drammatici;il film regge su due figure portanti della cinematografia italiana:Sordi e Vitti. Il Sordi regista ha sempre un pò lasciato a desiderare,ma in questo suo film la sceneggiatura è impeccabile, la storia è coinvolgente, e il racconto è semplice e lineare.
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toty bottalla
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giovedì 6 settembre 2012
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sordi, l'italiano!
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La trama del film ti porta a seguirlo per forza, come sordi, anche il racconto è tipicamente italiano, come in una soap vuoi sapere come va a finire e il gioco è fatto. Il film, sembra più una rappresentazione teatrale e il grande sordi, coglie come sempre tutte le sfumature del personaggio spece quelle peggiori, quelle che noi tutti ci rifiutiamo di riconoscere perchè in qualche modo ci riconosciamo in esse almeno in parte. Semplice la regia, bella la vitti e grazie albertone! Saluti.
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nico g.
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venerdì 1 giugno 2012
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non all'altezza
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Da Alberto Sordi con Monica Vitti mi sarei aspettato di meglio.
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elbaio
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sabato 17 gennaio 2009
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lo spaccato intimo di un'italietta fin troppo vici
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Guardo spesso questo film che mi fa venire in mente che nessuno di noi può esser certo di ciò che ci circonda...
Come accade esattamente in questo film, genuino e non certo epocale, che ci offre il quadretto, non troppo felice, di una famiglia tenuta insieme dal collante delle bugie, dei silenzi, delle omissioni, dei tradimenti.
Ma tutto ciò, grazie ad una valigia celata da investigatori dai tratti grotteschi e caserecci, salterà agli occhi e alle orecchie del povero Fabio Bonetti (Alberto Sordi)che da traditore scoprirà d'esser stato tradito dalla moglie (una splendida monica vitti), d'avere una figlia alle prese con il problema della droga.
E solo alla fine Fabio Bonetti capir che una partita di calcio vale meno di un accorato appello della propria compagna a condividere un nuovo sussulto di vita.
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Guardo spesso questo film che mi fa venire in mente che nessuno di noi può esser certo di ciò che ci circonda...
Come accade esattamente in questo film, genuino e non certo epocale, che ci offre il quadretto, non troppo felice, di una famiglia tenuta insieme dal collante delle bugie, dei silenzi, delle omissioni, dei tradimenti.
Ma tutto ciò, grazie ad una valigia celata da investigatori dai tratti grotteschi e caserecci, salterà agli occhi e alle orecchie del povero Fabio Bonetti (Alberto Sordi)che da traditore scoprirà d'esser stato tradito dalla moglie (una splendida monica vitti), d'avere una figlia alle prese con il problema della droga.
E solo alla fine Fabio Bonetti capir che una partita di calcio vale meno di un accorato appello della propria compagna a condividere un nuovo sussulto di vita.
Dal film emerge con chiarezza, forse eccessiva, il richiamo alla tragica vicenda del banchiere roberto calvi, sulla scorta della quale si sviluppa la trama.
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taras bulba
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martedì 31 luglio 2007
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..divertente
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Ho visto questo film due volte, ma l'ultima almeno dieci anni fa, ne ho un ricordo , quindi, abbastanza sbiadito, ma sufficentemente chiaro per dire che non è uno dei migliori di Sordi, ma sicuramente è un film che si può vedere, pieno di equivoci, divertente
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mt
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sabato 23 giugno 2007
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bella formula
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Sociologismo moraleggiante e orecchiato? Che belle parole.
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